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Sanità, ausili per incontinenti. La Lega: "Servizio con troppe criticità"

“Luci ma anche ombre nella sanità regionale. Di fianco a eccellenze indiscutibili ci sono ancora troppe sacche di servizi scadenti, spesso a danno di chi avrebbe necessità di più attenzioni" dice Pompignoli

“Luci ma anche ombre nella sanità regionale. Di fianco a eccellenze indiscutibili ci sono ancora troppe sacche di servizi scadenti, spesso a danno di chi avrebbe necessità di più attenzioni. Parlo, per esempio, dei pazienti affetti da incontinenza per le più svariate patologie e degli ausili attualmente distribuiti dall’Asl Unica della Romagna che, secondo decine di segnalazioni, sarebbero di qualità inadeguata e in numero insufficiente rispetto al fabbisogno degli assistiti”. E’ quanto denuncia Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega Nord, che sul tema ha presentato un’interrogazione in Regione.

“Sembra che circa due anni fa il fornitore che si occupa della distribuzione di assorbenti, pannoloni e traverse sia cambiato e che fin da subito sia emersa una forte insoddisfazione per la scarsa qualità dei prodotti rispetto alle forniture precedenti, con proteste apparse anche sulla stampa e segnalazioni alle Urp. Altre criticità riguarderebbero il quantitativo di ausili distribuiti, considerato insufficiente rispetto al fabbisogno, e il mancato rispetto dei tempi di consegna. Il quantitativo di ausili, in sintesi, sarebbe stabilito automaticamente da un software in base alle risposte date ad un breve questionario sottoposto dal personale infermieristico agli interessati. Ma questo metodo sembrerebbe riduttivo e non adeguato a fornire un quadro chiaro e esaustivo delle condizioni di salute del paziente e delle sue reali necessità. Se poi a questo si aggiunge la scarsa qualità dei prodotti, si comprendono i motivi per cui, al di là di pretese immotivate che possono essere facilmente individuate, ci si trovi spesso di fronte a casi disperati di persone anziane, disabili o malati gravi in situazioni economiche disagiate che devono provvedere da soli all’acquisto di pannoloni o di altri ausili di cui non possono fare a meno, con un aggravio di spese talvolta insostenibili per le loro possibilità".

"A questo problema, inoltre, si affianca un’altra questione, quella degli infermieri che espletano questo servizio in regime libero-professionale, che si vedrebbero negare dall’azienda appaltatrice ferie e malattie, ecc. senza alcuna garanzia del rispetto delle esigenze psicofisiche e della salute dei lavoratori. Insomma, un quadro che necessita di approfondimenti e chiarimenti, ma anche di  cambiamenti, che auspico – conclude Pompignoli – l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, voglia porre in atto al più presto”.

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