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Sanità, il sindaco Drei prende le difese dell'Ausl: "A Forlì posti letto invariati"

Il sindaco di Forlì, Davide Drei, replica con i numeri alle affermazioni rilasciate martedì dai candidati di Forza Italia Galeazzo Bignani e Fabrizio Ragni.

Con la nascita di Ausl Romagna non ci sono stati tagli ai posti letto. Il sindaco di Forlì, Davide Drei, replica con i numeri alle affermazioni rilasciate martedì dai candidati di Forza Italia Galeazzo Bignani e Fabrizio Ragni. In primo luogo, afferma il primo cittadino, "è opportuno ricordare quale era la situazione del Paese alla fine dell'ultimo governo Berlusconi: talmente disastrosa da generare le misure di razionalizzazione avviate dal governo Monti, che fissa l’obbligo per tutte le Regioni di raggiungere una dotazione di posti letto pari a 3.7 per mille abitanti".

"Nel dare applicazione a questo decreto la Regione Emilia-Romagna ha operato da un lato nel rispetto dei parametri fissati dalle leggi nazionali, poiché il mancato rispetto provoca un calo dei finanziamenti pari all’1 per cento; dall’altro, per continuare a garantire una assistenza di qualità ai cittadini, che colloca il nostro territorio ai vertici delle classifiche sulla qualità dei servizi sanitari, non solo italiane - informa Drei -. Si è pertanto deciso di fissare per i territori un obiettivo quantitativo legato alla possibilità di superare i posti letto che non venivano utilizzati e di convertire le attività di day-hospital medico in assistenza ambulatoriale, assicurando ai pazienti la stessa presa in carico di prima e rendendo omogeneo nell’intero territorio regionale un percorso già avviato negli anni precedenti".

"Per quanto riguarda più specificamente Forlì, nel piano di riordino i posti letto sono rimasti invariati con, anzi, un aumento legato al margine di oscillazione in funzione dei picchi stagionali di 16 posti letto, che porterà il numero complessivo a 469, superiore a quello di 461 di fine 2016, ai quali si aggiungono i 42 posti letto dell’Irst di Meldola - aggiunge -. A prescindere comunque dai posti letto, nessuno ha mai dimensionato le dotazioni di personale sul numero dei posti letto, perché evidentemente i volumi di attività e la loro tipologia, insieme ad altre attività che in un ospedale si svolgono, sono il corretto punto di riferimento. Lo dimostra il fatto che a Forlì, solo nell’ultimo anno il personale è aumentato di 60 unità. Non solo, sempre per Forlì negli ultimi 2 anni sono stati nominati 5 nuovi direttori di Unità Operativa e altri 5 (Ortopedia, Gastroenterologia, Oculistica, Geriatria e Medicina) saranno nominati nei prossimi mesi. Il tutto come effetto delle politiche sul lavoro e di valorizzazione del patrimonio professionale del nostro sistema sanitario".

"In aggiunta, il Governo in carica ha sbloccato il turnover del personale dipendente ed ha proceduto al rinnovo dei Contratto collettivo nazionale del lavoro fermi da molto tempo per effetto di provvedimenti certamente non adottati da questo Governo. E infine, a livello di Ausl Romagna, sono state avviate le procedure per una prima tranche di stabilizzazioni di personale precario che coinvolgerà 240 unità equamente ripartite tra tutti i territori - prosegue -. Per quanto attiene agli altri temi, sul fronte delle degenze extraospedaliere (lungodegenze) sono stati potenziati i servizi di presa in carico territoriale, per fare solo l’esempio più rilevante, con l’attivazione di 28 nuovi posti letto all’ospedale di Comunità di Forlimpopoli che fa fronte a bisogni di persone in dimissione dall’ospedale di Forlì".

Conclude Drei: "Sul Pronto Soccorso forse Ragni e Bignami non sanno, ma farebbero bene a informarsi prima di parlare, che sono in corso lavori di ristrutturazione e miglioramento nell’ambito di un intervento più ampio che prevede anche opere di ammodernamento strutturale e tecnologico del blocco operatorio che miglioreranno la presa in carico pazienti di pronto soccorso; lavori che termineranno entro il 2018 e per  un valore complessivo di circa 3 milioni di euro. E ancora, non si capisce di cosa si parli facendo riferimento a presunti “stop” ai bandi per i medici di Medicina Generale: infatti è già stato convocato il comitato aziendale dei medici di famiglia per coprire le zone che si renderanno carenti nell’intera Ausl Romagna".

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