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Ausl Unica, Ancarani (Pd): “Serve chiarezza e trasparenza”

"La sanità romagnola sta vivendo una fase di radicale trasformazione: la nascita dell'Azienda sanitaria di Romagna ha segnato uno spartiacque verso un nuovo modello organizzativo e assistenziale"

La sanità romagnola sta vivendo una fase di radicale trasformazione: la nascita dell’Azienda sanitaria di Romagna ha segnato uno spartiacque verso un nuovo modello organizzativo e assistenziale, con cui tutti, amministratori, professionisti e cittadini, dovranno misurarsi nei prossimi mesi ed anni.  "Un viatico per rendere ancora più efficiente il sistema esistente, attraverso processi di  concentrazione ed integrazione, senza diminuire, anzi puntando ad incrementare la qualità dell’assistenza: un obiettivo davvero straordinario" ha detto Valentina Ancarani, segretario territoriale del PD forlivese.

"Pur non condividendo la scelta regionale di avviare questo progetto a partire dalla stesura di una legge senza prima passare da un’elaborazione progettuale d'impianto con i soggetti coinvolti, il territorio forlivese ha sostenuto il percorso sin da subito,  intervenendo in modo propositivo - difendendo ad esempio il principio di collegialità (quorum in conferenza socio sanitaria dell’85%) -  affinché nessun Comune della Romagna possa essere escluso dal processo decisionale" prosegue Ancarani.

"Difendere questo principio ha significato promuovere un modo nuovo di intendere il sistema di relazione tra territori, basato non più sulla competizione ma sulla condivisione e sulla collaborazione all’ interno di una rete. La Conferenza e' chiamata a sperimentare questa nuova dimensione della politica "vasta" e Forlì opererà con convinzione in questo senso. Per una realtà come quella forlivese, fortemente impegnata in questi anni a portare a termine il piano di rientro con grande sacrificio e senso di responsabilità, è d’obbligo attendersi, da parte di chi ha il dovere di guidare questo complicato processo di riorganizzazione, massima chiarezza, trasparenza e lungimiranza".

"Deve essere evidente da subito che questa idea, pensata per la realtà romagnola, può e deve crescere fino a diventare un modello per tutta la Regione e per il Paese. Servono di conseguenza impegni concreti ed immediati, da parte della Regione in primis, ad investire in termini intellettuali e finanziari su questo progetto" dice ancora l'esponente del PD.

"La complessità e le specificità presenti nella realtà sanitaria romagnola, dalle UO ad alta specializzazione al laboratorio centralizzato, al pronto soccorso, all’IRCCS oncologico di Meldola, richiedono scelte all’ altezza delle aspettative. Aspettative che vanno nella direzione di puntare al raggiungimento dei migliori standard nazionali ed internazionali, senza perciò diminuire il livello fin qui raggiunto e valorizzando le pratiche migliori. Occorre costruire un osservatorio delle pratiche per poter comparare i dati e valutare secondo criteri che siano oggettivi".

"L'osservatorio - continua - non e' che il segnale di un approccio razionale, alternativo a uno "ideologicamente orientato" dalla politica. La scelta delle Direzioni strategiche deve essere fatta sulla base di obiettivi precisi, sulla base di criteri di elevata qualità e competenza e capacità di gestire relazioni nazionali e internazionali in particolar modo nel caso di un Istituto di ricerca come l’ IRST-IRCCS. Non può essere il frutto di logiche di compensazione campanilistica, né tantomeno strumento punitivo per qualcuno".

"Vanno poi ripensate e meglio definite le articolazioni dei distretti, che intercettano la domanda primaria dei cittadini. C'è poi il delicato passaggio alle "case della salute", in questi anni sperimentato con successo a Forlimpopoli (e non altrove). C' e' da riprendere un ciclo di investimenti nei nostri ospedali. Ci sono i Pronto soccorso da monitorare e rivedere. Ci sono infine da gestire turn over delicati e significativi, come ad esempio quello della Chirurgia nella nostra città, di cui si sono perse le tracce. Insomma - conclude Ancarani - a noi sta a cuore prima di tutto la salute dei nostri cittadini, in un'epoca segnata dall'aumento dei bisogni, dalla crisi e dall'invecchiamento della popolazione. E siamo convinti che l’attenzione debba essere mantenuta alta, finché, in Romagna, non avremo deciso come affrontare questa grande sfida. Siamo pronti a dare il nostro contributo e anche a compiere altri sacrifici, se necessario. Ma ci opporremo con forza a qualsiasi tentativo di depauperare il territorio forlivese, mortificando una nostra riconosciuta qualità. Vorremmo affrancarci per sempre da logiche di competizione negativa e distruttiva tra le parti, cambiando verso ad un costume politico che non ha più senso di esistere".

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