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Sanità, le risposte di Rosaria Tassinari ai sindacati: "Deve ritrovare la sua dimensione umana"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

In base alla mia esperienza di sindaco per 10 anni del Comune di Rocca San Casciano (FC) e di assessore al welfare da 3 anni del Comune di Forlì e in quanto tale anche presidente del Distretto socio-sanitario di Forlì, rilevo che l'impegno in tema di sanità dei futuri parlamentari  non  possa prescindere dalla valorizzazione del personale sanitario, dalla riduzione delle lista d'attesa e dei tempi di accesso al pronto soccorso

La sanità ha bisogno di tante cose, ma una è fondamentale: deve ritrovare la sua dimensione umana che ultimamente sta perdendo per tante cause, fra cui la pandemia e una cultura politico-sanitaria, secondo la quale le strutture, gli ospedali, le medicine, contano molto di più delle persone bisognose di cure. Senza il riequilibrio fra una cultura umanistica, che metta in primo piano le relazioni fra tutti quelli che operano nel mondo della sanità e tutti quelli che ricorrono alle cure della sanità, nessuna riforma o legge sarà soddisfacente per chi opera nella sanità e per chi usufruisce della sanità. A questo proposito concordo con quanto hanno scritto i vescovi dell’Emilia Romagna al presidente Stefano Bonacini e all’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, “affinché venga rapidamente consentita la presenza dei familiari accanto agli anziani e agli ammalati ricoverati negli ospedali e nelle strutture socio-sanitarie di ricovero, nel rispetto del contesto sanitario attuale e della normativa vigente”. A inviarla è stata la Consulta regionale della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer), guidata dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, e firmata da mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, presidente della Consulta regionale della Pastorale della Salute. Tutto questo per ribadire che non bisogna mai dimenticare che il malato, l’anziano, il fragile, il bisognoso di cure non è mai un numero, ma rimane sempre una persona, come una persona è il medico, l’infermiere e chi svolge un lavoro nell’ambito della sanità.

Va valorizzato il personale sanitario (medici, infermieri e personale) che svolge quotidianamento un impegno importante, attraverso la formazione e la rapida copertura degli organici. 

Quanto alle liste d’attesa, aspettare diversi mesi o un anno per accedere a visite o esami clinici è un vero e proprio problema. Un’esperienza che tutti conosciamo e che anch’io nella mia vita di amministratore ho spesso toccato con mano, specialmente sulla pelle dei cittadini più fragili e che non possono ricorrere a visite a pagamento. Che fare? Nessuno ha la bacchetta magica, ma il problema va affrontato con realismo, in base alle risorse che sono a disposizione e mettendone molte altre. Con riferimento all'accesso al pronto soccorso, per evitare anche l’attesa di un giorno prima di essere visitato al pronto soccorso, non basta più assegnare a chi arriva in ospedale un colore del codice (rosso, verde e giallo), ma bisogna trovare soluzioni alternative per “garantire il diritto universale e costituzionale alla salute, considerando elementi come l’invecchiamento della popolazione, la cronicità di molte malattie e la non autosufficienza”. Ci sono poi problemi strutturali che richiedono un impegno di tutto il Parlamento, delle Regioni e degli enti locali per affrontare l’inversione di decenni di tagli nella sanità, della formazione dei medici e infermieri, di riqualificazione dei medici di famiglia per una medicina più umana ed efficiente sul territorio. In conclusione l’interrogativo dei sindacati (“nel nostro Paese la salute dei cittadini può essere subordinata ai vincoli di spesa o è necessario costruire la sostenibilità del servizio sanitario nazionale a partire dai bisogni di salute dei cittadini?) è condivisibile. Le risposte dovranno essere date dalle apposite commissioni del prossimo parlamento con assoluta rapidita perchè la salute delle persone non può essere subordinata ad alcun altro tema.


Rosaria Tassinari,  Candidata alla Camera dei Deputati per Forza Italia nelle province della Romagna e di Ferrara

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