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Sanità, l'Udc: "L'Ordine dei Medici relazioni in Consiglio"

Il Consigliere Comunale e Segretario Provinciale dell'Udc, Andrea Pasini, ha consegnato martedì 25 mattina al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di udienza con l'Ordine dei medici

Il Consigliere Comunale e Segretario Provinciale dell'Udc, Andrea Pasini, ha consegnato martedì 25 mattina al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di udienza con l'Ordine dei medici da parte delle tre commissioni consiliari congiunte. “Ho fatto questa richiesta perchè non ho compreso la risposta e la reazione del Sindaco al question time presentato in Consiglio comunale. Il Sindaco – afferma Pasini – è  il responsabile della salute della popolazione del suo territorio, anche se non sono più i primi cittadini a gestire il servizio sanitario, ma ad essi sono affidati poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle AUSL”.

Ancora Pasini: “Per questo motivo condividere la programmazione della sanità locale con il Consiglio e con le Commissioni consiliari è, e deve essere, espressione di trasparenza, partecipazione e democrazia. La Ausl e i tavoli tecnici da essa costituita,  hanno fatto molto in questi mesi per giungere ad un piano sanitario (Pal) ampio e condiviso, ma, a leggere certi documenti (a partire da quello degli ordini dei medici, ma non solo) e ad ascoltare i diretti protagonisti, (i camici bianchi), si ritiene che si possa e si debba ancora fare molto per preparare la sanità del futuro e per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.

“In questi giorni – continua Pasini – ho  avuto già modo di affermare le mie priorità sul PAL ed ora sono a chiedere che venga concessa l'audizione all'Ordine dei medici e che lo strumento di Programmazione Locale venga ripensato nella sua radicalità, anche perchè si basa su scelte di politica sanitaria che rischiano di violare i diritti professionali e, ancor più, minano il sistema di garanzie a tutela della salute dei cittadini.  Chiedo altresì a  tutte le forze politiche – conclude il consigliere comunale UDC – di pronunciarsi in merito e soprattutto ai professionisti di esprimersi sul futuro della sanità forlivese, principale bene individuale e collettivo, per non lasciare sempre ai soliti noti decidere del nostro presente e del nostro futuro”.

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