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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Sanità, l'affondo: "La direttrice Petropulacos si dimetta dall'Ausl"

Attacco del consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, contro la direttrice generale dell'azienda sanitaria forlivese, colpevole a suo dire di voler "smantellare le eccellenze forlivesi"

Il direttore generale dell'Ausl di Forlì, Licia Petropulacos si deve dimettere o deve essere rimossa dall'incarico. Lo chiede il consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, riaccendendo il fuoco della polemica sul mondo della sanità forlivese, da tempo al centro della polemica dopo l'esplosione del caos per il buco di bilancio emerso a fine 2009. Bartolini prende a pretesto le critiche avanzate dell'Ordine dei medici per radicalizzare la sua richiesta.

“Ora che l'Ordine dei medici, e non stiamo parlando di un sindacato di parte, boccia il Piano attuativo locale (Pal) dell'Ausl di Forlì – afferma -, confermando punto per punto le stesse criticità messe in luce negli anni dal sottoscritto, sono arrivato alla conclusione che sia necessaria la rimozione del direttore generale dell'azienda sanitaria. Il mio non vuole essere un attacco personale ma esclusivamente politico come politico è stato sino ad oggi il suo mandato, sin dall'inizio”.

“La dottoressa Petropulacos si deve dimettere oppure la sinistra che governa la Regione e gran parte dei Comuni che compongono la Conferenza sanitaria territoriale la deve rimuovere dal suo incarico – sostiene Bartolini -. Ora anche i medici confermano le denunce fatte da me in tempi non sospetti: la dottoressa Petropolacus si sta rivelando per quello che è dall'inizio, una sorta di commissario prefettizio" inviato dalla Regione a Forlì per livellare al ribasso la nostra sanità ai livelli di Ravenna che, contrariamente a Forlì,  non è stata presa ad esempio a Shangai quale eccellenza della sanità italiana”. 

“E' giunto il momento di dire basta, di opporsi a questo insulso piano che comprime le enormi potenzialità del sistema sanitario forlivese – esorta Bartolini -. Davanti a un Pal che umilia le nostre eccellenze, che smantella quei fiori all'occhiello della nostra sanità che si sono distinti a livello nazionale, che non mette più in condizione gli ottimi professionisti che operano all'interno dell'Ausl di lavorare al meglio, è arrivato il momento di voltare pagina e di finirla di farli lavorare in un ambiente dove molti hanno addirittura paura ad esprimere le proprie perplessità per non subire una sorta di mobbing aziendale”.

“Davanti a uno scenario come questo non resta che smarcarsi con forza dal cupo destino che ci ha riservato il presidente Errani tramite il proprio Commissario Prefettizio – attacca il consigliere berlusconiano -. Lo so che dicendo queste cose mi porterà a ricevere dal grigio apparato del PD le solite offese e gratuite denigrazioni. Ma ribadisco che per salvare le nostre eccellenze serve un altro direttore generale dell'Ausl, che non sia stato incaricato, come la dottoressa Petropolacus, di smantellare la nostra sanità”. 

 

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