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Definisce "zoccole" le donne della comune militanza ambientalista: bufera su Sauro Turroni

Definisce su Facebook le compagne di militanza politica delle "zoccole" e poco dopo rimuove il post chiedendo scusa. Scoppia la polemica su Sauro Turroni, ex senatore dei Verdi

Definisce su Facebook le compagne di militanza politica delle "zoccole" e poco dopo rimuove il post chiedendo scusa. Scoppia la polemica su Sauro Turroni, ex senatore dei Verdi, attivo nell'ambientalismo locale. Ancora una volta un'esternazione su Facebook finisce per provocare reazioni per le sue valenze di violenza verbale, come era già successo recentemente, sempre a Forlì con un altro esponente di un  altro colore politico, Francesco Laponara poi espulso dalla Lega, che offese i partigiani augurando loro il contagio da Coronavirus, salvo poi cancellare il post e anche lui scusandosi. 

Nel post su Facebook posta la locandina di un evento che tratta di ambiente e dove sono relatrici la deputata Rossella Muroni, la portavoce di "Green Italia" Annalisa Corrado. Monica Frassoni di "European Greens" e Anna Donati, portavoce di "Amodo". Questo il commento tagliente di Torroni: "Zoccole sempre in azione, con Frasconi (Frassoni?, ndr) in prima fila". Poco dopo le scuse, quando iniziavano a sorgere le espressioni di indignazione: "Voce dal sen fuggita. In un momento di stress mi è partita una reazione tanto offensiva quanto irrazionale, nei confronti di una iniziativa che invece avrei dovuto salutare positivamente. Quindi prego Rossella, Annalisa, Monica e Anna e con loro tutte le donne ecologiste di volermi scusare per un imperdonabile post subito rimosso", scrive Turroni.

Protesta l'esponente di eViva Gessica Allegni, che è anche assessore del comune di Bertinoro: "Considero molto gravi le parole scritte, e poi tardivamente rimosse da facebook, dall'ex Senatore e storico dirigente dei Verdi di Forlì e dell'Emilia-Romagna Sauro Turroni che ha definito "zoccole" le protagoniste di una iniziativa di Green Italia, tra cui l'on. Rossella Muroni e Monica Frassoni dei Verdi Europei. Ci sono parole che un dirigente politico di lungo corso non dovrebbe pronunciare mai, nemmeno per "errore" come ha poi ammesso di aver fatto lo stesso Turroni. Rossella Muroni ha fatto bene a reagire, dal suo profilo personale, e condannare un'affermazione che offende tutte le donne che fanno politica (e non solo) e che contribuisce a "normalizzare" atteggiamenti misogini e denigratori. A Turroni, molto attivo anche sul territorio bertinorese, vorrei dire che la stigmatizzazione di questo gesto è il minimo. Per quanto assolutamente non sufficiente". 

E ancora: "Gli odi e le divisioni politiche non possono in alcun modo giustificare certe bassezze, rispetto alle quali è auspicabile che gli stessi Verdi, che esprimono tra le loro fila donne appassionate e capaci, prendano fermamente le distanze e magari anche qualche provvedimento. Abbiamo bisogno di aprire nel campo della sinistra progressista ed ecologista un tempo nuovo, di dialogo e di costruzione comune, che necessita anche di classi dirigenti rinnovate e adeguate a queste nuove sfide", conclude Allegni.

 “Ritengo non solo offensive ma vergognose le parole scritte, apostrofate con terminologia misogina, e poi vigliaccamente rimosse dall’ex senatore dei Verdi Turroni - afferma l'assessore alle Pari Opportunità, Andrea Cintorino -. Offensive non solo per le donne che fanno politica con passione e sacrificio ma per tutte quelle donne, mamme, mogli, figlie, fidanzate e amiche che lottano ogni giorno con forza e dignità per abbattere i pregiudizi e farsi valere a casa e sul posto di lavoro, con i colleghi, i mariti, i padri e i fidanzati".

"Non esiste “l’errore”, in questi casi. E non esiste nemmeno fare finta di niente, dire di aver preso un abbaglio e pretendere che la cosa finisca lì, avanzando scuse forzate che hanno il sapore della presa in giro e che tradiscono ancor di più quell’ignoranza sessista che è propria dell’onorevole Turroni.
Con questa dichiarazione l’ex senatore dei Verdi ha mostrato a tutti la pasta di cui è fatto. Una pasta che si nutre di arroganza e prepotenza - prosegue Cintorino-. Sono queste le armi che utilizza quotidianamente nel dibattito politico e civico al posto del reale confronto democratico. Definire donne impegnate in politica con l'appellativo volgare da lui utilizzato - che come Assessore alle Pari Opportunità e come cittadina mi rifiuto di citare - è la misura di assoluta povertà di idee e aridità morale. Dispiace che la politica forlivese rischi di assurgere alle cronache nazionali per livelli così beceri".

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