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Sconfitta elettorale, Ancarani all'assemblea Pd: "Non mi dimetto"

Un nulla di fatto dalla riunione tanto attesa, quella che avrebbe dovuto affrontare il nodo politico della cocente sconfitta del Partito Democratico a Forlì e in diversi altri Comuni del territorio

Un nulla di fatto dalla riunione tanto attesa, quella che avrebbe dovuto affrontare il nodo politico della cocente sconfitta del Partito Democratico a Forlì e in diversi altri Comuni del territorio, tra cui Predappio. L'assemblea di federazione del Pd del territorio Forlivese, che si è tenuta giovedì sera nella sede di viale Matteotti, è stata invece monopolizzata dalla dichiarata decisione della segretaria Valentina Ancarani di non dimettersi. Lo ha spiegato lei stessa nella sua relazione iniziale, definita all'inizio “non una memoria difensiva”, ma descritta dai presenti come all'attacco delle responsabilità di altri, dai segretari di circolo ai quelli comunali, dal sindaco uscente Davide Drei al deputato Marco Di Maio, che avrebbe declinato la candidatura a sindaco lo scorso luglio. Ancarani ha quindi spiegato di aver sempre voluto una candidatura pienamente politica per Forlì, contro l'orientamento di Di Maio di cercare un civico all'esterno del partito. Di fatto, poi, con l'assenza di altri candidati, la scelta è ricaduta su Giorgio Calderoni, un indipendente esterno al Pd.

Il rifiuto delle dimissioni ha comportato numerosi interventi, dove a cedere il passo è stata l'analisi politica della sconfitta elettorale a Forlì, con il centro-sinistra ha perso il governo della città dopo quasi 50 anni di amministrazione dello stesso colore politico. Viste le numerose persone che all'ultimo si sono iscritte a parlare e l'ora ormai tarda, l'assemblea è stata aggiornata al prossimo martedì sera. L'orientamento di molti interventi in assemblea è stato quello di sperimentare la strada del congresso anticipato, come d'altra parte è già stato deciso dall'assemblea comunale del Pd, quella guidata da Massimo Zoli, che dimettendosi ha indirizzato verso questo percorso. Ma il livello superiore, quello che raggruppa Forlì e gli altri comuni del suo territorio, pare prenderà un cammino diverso e più tortuoso. Sullo sfondo ci sono le prossime elezioni regionali, che si terranno in autunno e, nell'opinione di alcuni esponenti, il Pd del Forlivese non dovrebbe affrontarle durante una fase congressuale. 

Il congresso anticipato di federazione, spiegano gli esperti delle complesse procedure interne del Pd, sarebbe possibile solo in caso di dimissioni o sfiducia formale al segretario in carica. Altri, però, ritengono che Ancarani stessa possa farsi carico della guida provvisoria del Partito Democratico verso lo stesso congresso. Come d'altra parte è apparso durante la campagna elettorale e negli anni precedenti col sindaco Davide Drei, il Pd risulta insomma ancora una volta “inceppato” nel dare all'esterno dei suoi organi dirigenti un segnale di vera discontinuità.

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