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Sel: "La vendita di azioni di Hera è contraria al referendum del 2011"

"Il 5 maggio scorso la 1a Commissione Consiliare del Comune di Forlì ha dato via libera al Consiglio Comunale del 12 maggio per la vendita di parte delle proprie azioni in Hera per un importo 5 milioni di euro, allo scopo di ripianare la maggior parte del disavanzo di bilancio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Il 5 maggio scorso la 1a Commissione Consiliare del Comune di Forlì ha dato via libera al Consiglio Comunale del 12 maggio per la vendita di parte delle proprie azioni in Hera per un importo 5 milioni di euro, allo scopo di ripianare la maggior parte del disavanzo di bilancio.

La Federazione di Sinistra Ecologia Libertà della Romagna Forlivese, coerentemente anche con il documento di SEL Emilia-Romagna del 13 febbraio 2015 contro la vendita e la riduzione delle azioni pubbliche di Hera sotto il 51%, denuncia ciò come una grave violazione del referendum del 2011 per la ripubblicizzazione del servizio idrico. E’ evidente che tale delibera dà piena applicazione a quanto previsto dal decreto “Sblocca Italia” e dalla Legge di Stabilità in tema vendita di quote societarie di proprietà dei Comuni e specificatamente delle azioni pubbliche di Hera, incentivando la loro cessione ai privati.

SEL è assolutamente contraria a tale indirizzo non per motivi “ideologici”, bensì concreti. Riducendo sotto il 51% le azioni pubbliche si rende irreversibile la privatizzazione di Hera, rendendo quindi impossibile un futuro percorso di ripubblicizzazione. Inoltre, dal punto di vista strettamente economico, si fa cassa immediata ma si rinuncia agli introiti futuri: in futuro il Comune perderà quasi 500.000 euro all’anno nei dividendi di Hera (quasi un quarto di quanto percepito attualmente).

Ciò innescherà inevitabilmente un percorso senza ritorno di ulteriori privatizzazioni di patrimoni a danno della finanza del Comune. SEL fa presente con preoccupazione che se anche gli altri comuni dell’Unione seguiranno l’esempio di Forlì, essi rafforzeranno ulteriormente il processo di privatizzazioni a danno delle proprie finanze. Per queste ragioni che riteniamo di fondamentale importanza SEL sollecita il Sindaco di Forlì e la sua maggioranza ad un recupero di saggezza nel prossimo Consiglio Comunale: non vendete le azioni di Hera, non violate il Referendum del 2011!


Sel Forlì

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