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Semplificazione amministrativa, l'intervento di Bulbi

Fermo restando che il certificato antimafia è un documento necessario a garantire la permanenza della legalità all'interno del sistema imprese, mi chiedo se le dichiarazioni del ministro Brunetta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Fermo restando che il certificato antimafia è un documento necessario a garantire la permanenza della legalità all'interno del sistema imprese, mi chiedo se le dichiarazioni del ministro Brunetta in merito alla semplificazione siano completamente da criticare o se, invece, non costituiscano la base per una seria riflessione sull’esigenza di un alleggerimento in tema di documentazione necessaria a cittadini e imprese. Certificare è importante, perché costituisce un forte strumento di lotta contro le infiltrazioni mafiose e contro l'evasione contributiva, ma è forse il momento per fare un passaggio decisivo nel flusso delle relative informazioni all'interno della pubblica amministrazione.
 
Far comunicare tra loro le amministrazione incide fortemente sui tempi di rilascio da parte degli enti pubblici di autorizzazioni, certificazioni e documentazione, tempi che per le imprese rappresentano costi o mancati introiti. Per esempio se parliamo di Durc, rilasciati da INPS, INAIL e Casse di previdenza, i tempi sono di circa venti giorni per qualunque pagamento che una pubblica amministrazione deve effettuare verso un’impresa privata. Un adempimento che contribuisce a dilatare i tempi di pagamento e l’esposizione delle imprese e degli operatori economici nei confronti delle banche e dei finanziatori. Un altro esempio può essere quello del rilascio dei certificati di approvazione o dell’immatricolazione dei veicoli di importazione, a seguito di collaudo, presso la Motorizzazione Civile, i cui tempi generano disagi a tutto un gruppo di imprese che lavorano nel settore dell’auto e dell’autotrasporto.
 
Bisogna allora agire su quello che è il flusso documentale, anche interno alla pubblica amministrazione, un flusso che risulta oggi costretto in passaggi prolissi e costituisce causa di costi per le imprese o di disagi per i cittadini. Occorre mettere in campo azioni per creare stabili e attendibili collegamenti informatici tra le diverse amministrazioni che sono titolari delle funzioni certificative per evitare di dover richiedere più volte uno stesso documento alle imprese all'interno di un procedimento. Anche la Provincia di Forlì-Cesena da anni è  impegnata per dare maggiore snellezza e velocità agli iter amministrativi, ad esempio certificando processi, digitalizzando atti e scambiando informazioni con valore legale mediante la posta elettronica certificata. Per servizi molto utilizzati, come la gestione dei prospetti informativi del collocamento mirato dei disabili o i libretti per le agevolazioni sul carburante agricolo, siamo riusciti a ridurre i tempi per cittadini e imprese, contenere i costi e risparmiare sul consumo di carta.
 
Siamo nel tempo della digitalizzazione e basta un 'click' per ottenere le informazioni necessarie; questa deve essere la direzione verso la quale muoversi, per offrire possibilità di sviluppo alle imprese e andare incontro alle esigenze dei cittadini, sempre garantendo però legalità e rispetto delle regole.
 

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