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La Lega attacca: "Il nuovo sistema di consegna postale fa acqua da tutte le parti"

Pompignoli e il resto del gruppo consigliare hanno interrogato la Giunta, per capire come stiano realmente le cose e, alla luce delle criticità sollevate da cittadini, mass-media e operatori, "per sapere se la Regione non intenda convocare Poste Italiane"

"Il nuovo sistema di consegna postale fa acqua da tutte le parti". Ne è convinto l’intero gruppo consigliare della Lega Nord regionale, che ha presentato un’interrogazione sottoscritta da tutti i suoi esponenti, con primo firmatario, Massimiliano Pompignoli, presidente della I Commissione di viale Aldo Moro. "Quella che sta andando a regime – spiega Pompignoli – è la cosiddetta “fase due” del nuovo modello di recapito postale, introdotto a seguito di un documento collegato alla Legge di Stabilità del 2015. Nelle intenzioni del legislatore – continua il consigliere leghista – in un’ottica di presunta ottimizzazione dei processi di lavoro, si è avviata una modalità di recapito a giorni alterni della corrispondenza, in alcune realtà del Paese".

Nella sostanza, la “riforma” organizzativa adottata da Poste Italiane, sta riguardando 86 comuni dell’Emilia-Romagna, dove la posta viene consegnata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì. Non sono ben chiari i presunti risparmi economici, ma un dato esiste: "Registriamo, sul territorio regionale, l’accumulo di 150 quintali di giacenze, con i depositi invasi dalla corrispondenza – assicura il consigliere del Carroccio - e un autentico intasamento del servizio".

Le maggiori criticità riguarderebbero Parma, Piacenza e Rimini, ma, quando sarà a regime, il nuovo sistema potrà creare altri problemi in zone particolari, come quelle montane. Per questi motivi, Pompignoli e il resto del gruppo consigliare hanno interrogato la Giunta, per capire come stiano realmente le cose e, alla luce delle criticità sollevate da cittadini, mass-media e operatori, "per sapere se la Regione non intenda convocare Poste Italiane, per cercare di riformulare questa modalità operativa, adottata unilateralmente, e che ha scontentato sindacati, addetti ai lavori, aziende e cittadini".

LA REGIONE - "La Regione - spiega Emma Petitti, assessore regionale al riordino istituzionale - è a fianco dei Comuni affinchè Poste italiane garantisca la qualità dei propri servizi su tutti i territori dell’Emilia-Romagna. E il problema della distribuzione della posta è tra i primi a dover essere affrontato e risolto. Va premesso, però, che come Regione non abbiamo nel merito una competenza specifica, ma questo non vuol dire che non si stia lavorando intensamente affinchè non si perda di vista la valenza di servizio pubblico che Poste Italiane è chiamato a svolgere. Del resto, in questi anni il continuo e serrato confronto con Poste italiane, da noi fortemente praticato, ha evitato la chiusura di molti uffici postali, a partire dalla salvaguardia di quelli posti nelle aree colpite dal sisma del 2012”.

La Regione ha già richiesto alla Direzione regionale di Poste italiane un incontro per valutare le criticità, sia sul versante sportelli disponibili al pubblico, sia sul versante della distribuzione della corrispondenza. “Attendiamo ancora una risposta – aggiunge Emma Petitti – che credo non possa tardare ulteriormente. Resta confermato il nostro impegno ad un confronto con Poste italiane per far sì che i problemi che si stanno manifestando vangano rapidamente affrontati e risolti”. I temi su cui la Regione Emilia-Romagna vuole confrontarsi a livello territoriale sono all’attenzione di un tavolo di lavoro convocato dal ministro Enrico Costa che, per competenza, affronterà il tema sul piano nazionale.

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