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Sfiducia Melandri, mozione respinta. Il sindaco: "Psicodramma, ma io ci sarò sempre"

E' stata respinta infatti la mozione presentata da Centrodestra per Forlì e Fratelli d'Italia nella quale si chiedevano le dimissioni di Melandri dopo aver concesso il patrocinio dell'assessorato alla Cultura alla festa delle famiglie arcobaleno che si è svolta al Parco Urbano

Valerio Melandri resta assessore alla Cultura. E' stata respinta infatti la mozione presentata da Centrodestra per Forlì e Fratelli d'Italia nella quale si chiedevano le dimissioni di Melandri dopo aver concesso il patrocinio dell'assessorato alla Cultura alla festa delle famiglie arcobaleno che si è svolta al Parco Urbano. La mozione ha raccolto cinque voti (è mancato il voto di Damiano Bartolini, assente dai banchi di Fratelli d’Italia, mentre hanno votato a favore Emanuela Bassi e Marco Catalano di Fratelli d'Italia, così come Davide Minutillo, Marinella Portolani e Francesco Lasaponara di Centrodestra per Forlì). Compatti contro la mozione Lega, lista civica Forlì Cambia, il consigliere di Forza Italia Lauro Biondi, Giorgio Calderoni (il capogruppo di Forlì & Co Francesco Morgagni è uscito dall'aula così come il Pd), il consigliere di Italia Viva Massimo Marchi e il Movimento 5 Stelle. 

L'intervento di Zattini

""Sarò il sindaco di tutti, mi dimenticherò da parte sono stato votato" è la regola che ho seguito in tutti i 13 anni della mia esperienza di sindaco - ha esordito il primo cittadino, Gian Luca Zattini, nel suo discorso prima del voto -. Non condivido le tematiche alla base della richiesta di patrocinio, perchè la penso diversamente, ma non farò mai niente perché un cittadino di Forlì non si senta a casa sua nella propria. città. Questo è il mandato che abbiamo avuto dagli elettori prima di ogni altra cosa. E credo che su questi temi ci sia la vera dignità dell' essere amministratore prima che politico".

IL DIBATTITO IN AULA - Il Pd: "Non c'è più una maggioranza"

Ha proseguito Zattini: "Ho il massimo rispetto dei partiti e condivido le battaglie che fanno in politica, ma diverso è fare amministratore. Tante volte ho preso atto e ho sostenuto cose che erano antitetiche le mie idee, perché il mio primo dovere è dover essere un padre di famiglia per i miei cittadini. E quindi un padre ha spesso momenti di contrasto con i suoi figli. Non posso dire di sentirmi più forte, ma più debole, ma dietro ai temi etici ed esistenziali forse c'è anche qualcos'altro che è legittimo. Non mi scandalizza. Però io credo che nell'atto di far politica ci sia prima di tutto il coraggio, il coraggio di sapere di andare a sbattere da qualche parte".

Quanto all'assessore Melandri, "è una scelta personale del sindaco e non ha un partito di riferimento che l'abbia indotto a essere parte di questa Giunta. E' una persona di coraggio, di dignità e di grande capacità. Alla Giunta ha ribadito che il patrocinio che ha dato non rappresenta quello che noi pensiamo, però fare l'amministrazione non è sempre semplice". Il primo cittadino è poi tornato sulla decisione di fare il sindaco: "Io sono entusiasta e non sarò mai quello che dice che è un momento di solitudine. E' una bellissima esperienza, che a volte mette in difficoltà. Io credo che lo psicodramma a cui abbiamo assistito abbia bisogno di un momento di approfondimento. Poi, come si dice, "io ci sono" e se non ci sono con questa maggioranza ci sarò con un'altra maggioranza, perché credo, dopo una nuova campagna elettorale, che non si sbarazzano di me mettendomi fuori dalla porta come il bidone della spazzatura, ma ci si sbarazza di me in campagna elettorale".

Zattini ha poi spiegato perchè non ha affrontato pubblicamente la tematica: "Ho bisogno di parlare del Pnrr, delle famiglie in crisi e di una situazione che è sotto gli occhi di tutti e che probabilmente a settembre avremo una esplosione di problemi e quindi una tempesta perfetta, perché si presenteranno tutti in una volta, dall'aumento delle bollette all'inflazione, e per questo c’è bisogno di una barra dritta". Quindi di questo dibattito "non interessa a nessuno", citando nel suo discorso anche Papa Francesco ("Chi sono io per giudicare un omosessuale?") - ha attaccato -. La gente si aspetta un'amministrazione che guarda ai problemi concreti di tutti i giorni e in anni difficili. Io ho un unico obiettivo: che la mia nipotina da grande possa dire "Mio nonno era una persona per bene". Mi sono sempre impegnato a fare del mio meglio. Non so se avrò una maggioranza, ma l'irresponsabilità, in un momento come questo, di mettere in difficoltà o in minoranza una Giunta, è sotto gli occhi di tutti". Ma per l'opposizione "la maggioranza non c'è più".

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