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Balzani sulla ribalta nazionale: perno dell'asse Renzi-Bettini verso il riformismo radicale

Sempre più coinvolto nella politica nazionale, sempre più parte integrante dell'asse Renzi-Bettini, il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, continua sulla strada intrapresa già dalle primarie per il candidato premier del Pd

Sempre più coinvolto nella politica nazionale, sempre più parte integrante dell'asse Renzi-Bettini, il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, continua sulla strada intrapresa già dalle primarie per il candidato premier del Pd, dove, dopo un primo tentennamento, scelse di votare il sindaco di Firenze. Da lì il percorso di Balzani è sempre andato in questa direzione di riformismo radicale, suscitando non poche polemiche. Martedì mattina, insieme a Goffredo Bettini, a Roma, ha presentato un documento che definisce, appunto, “piuttosto radicale”.

Il documento per il congresso, che si terrà entro al fine del 2013, scrive Balzani, sempre sulla sua bacheca Facebook ormai diventata il suo principale strumento di comunicazione, “per me e per altre persone, di diversa estrazione e sensibilità, rappresenta la summa di quello che cerchiamo in un partito, soprattutto se si dice democratico. Quello che ci ha mosso è l'assoluta ripulsa per il gioco delle correnti, dei caminetti, delle élite, che ha distrutto finora, in Italia, la possibilità di un centro-sinistra serio, durevole, trasparente, decente”. Nella foto pubblicata sul Corriere della Sera, relativa all'articolo di presentazione del documento, Balzani appare insieme a Graziano Del Rio, sindaco di Reggio Emilia, e a Bettini.

E la lotta di Balzani contro questi poteri che lui definisce più volte “forti”, ha scatenato in città il putiferio. I fatti recenti hanno infatti confermato come questo 'rimescolamento' sia in atto da tempo nella politica locale. Le bordate del sindaco su Facebook sono partite dalla scelta del nuovo presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì: in questo caso il 'diktat' era “no ai politici e decisione condivisa democraticamente”. Poi il cambio al vertice di Romagna Acque, per cui Balzani ha appoggiato la scelta del riminese Tonino Bernabè, definendo “pattume politico” una certa parte della classe dirigente locale. Sono state diverse le frecciate alla Regione, sulla questione dell'Ausl Unica. Anche in questo caso Forlì è rimasta isolata. Gli scontri più accesi, a suon di botta e risposta, sono stati con il presidente e vicepresidente della Provincia, Massimo Bulbi e Guglielmo Russo.

Ma, d'altronde, Balzani sostiene che “il riformismo radicale è la posizione di coloro che credono il paese imballato non solo per mancanza di decisione politica, ma anche per un insopportabile bardatura di privilegi e di rendite di posizione a tutti i livelli (ostacolo principale all'accesso di giovani e donne al lavoro, all'innovazione, all'equità, ecc.): e cercano di smontarle concretamente”.

Per ora non è dato sapere se si tratti di campagna elettorale per le prossime elezioni comunali, o ancora prima per le eventuali primarie del Pd, per il candidato sindaco, alle quali il primo cittadino forlivese, non ha svelato se parteciperà. O di una visione politica che lo traghetti in qualche posizione di spicco a livello nazionale, a cui Balzani aveva confermato di essere interessato.

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