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Slot machines simulate, il vicesindaco Biserna scrive all'iper: "Siamo contrari"

Nel pomeriggio di giovedì è stata diffusa dalla direzione, per via indiretta, questa nota: "Abbiamo ricevuto alcune isolate segnalazioni di protesta sulla promozione "Vincere?! I like it"

Le slot machines simulate dell’Iper? “E’ esattamente il contrario di tutte le iniziative che stiamo prendendo in città per contrastare l’azzardo e le ludopatie”. E’ il netto commento del vicesindaco di Forlì Giancarlo Biserna, da tempo impegnato sul fronte di una proposta di legge regionale che ponga unargine tanto all’azzardo quanto alle sue forme di pubblicizzazione. Biserna è pienamente consapevole che “sono slot-giocattolo, ma il messaggio è simile e per un giovane potrebbe rappresentare un primo passo verso il vero e proprio gioco d’azzardo”. Biserna ha anche scritto alla direzione del centro commerciale, chiedendo di non riproporre più la promozione basata sulle slot machines, dal momento che la promozione è al termine anche se per tutta la giornata di oggi, venerdì, sarà ancora attiva. Continua il vicesindaco: "Sono rimasto amareggiato da questa iniziativa. Purtroppo noi non possiamo fare nulla per impedire questo tipo di pubblicità, finchè non ci sarà una legge nazionale che che regolamenta ttutto il mondo del gioco d'azzardo”.

LA QUESTIONE. Il tema è stato proposto giovedì da unarticolo di ForlìToday, in cui si è illustrato il funzionamento delle slot machines “giocattolo”. Nell’articolo si è posto esclusivamente un problema di opportunità e di responsabilità sociale, vale a dire la scelta commerciale di trasformare il punto di maggior ritrovo di giovanissimi a Forlì, vale a dire l’area ristoro dell’iper (che ha di fattosvuotato gran parte dei precedenti centri di aggregazione giovanile esistentiin città) in una finta e simulata sala giochi con slot machines, simulacri appartenenti all’immaginario collettivo dell’azzardo che rimandano al sempre più crescente e preoccupante fenomeno delle ludopatie.

I LETTORI. Come tutti i temi della vita, il caso ha suscitato dibattito tra i forlivesi. Tra Facebook e commenti alla notizia circa 50 lettori hanno espresso direttamente un proprio punto di vista. E come spesso succede le posizioni si sono polarizzate in sostanzialmente ugual misura tra critici e favorevoli. I favorevoli, una ventina circa, hanno difeso l’iniziativa commerciale in quanto ritenuta efficace, innocua oppure in minima parte problematica, ma secondaria rispetto a ben altri problemi da affrontare; mentre i contrari, una trentina, hanno lamentato l’inopportunità di una tale scelta commerciale e il carattere potenzialmente diseducativo del porre slot machines e relativo gioco, anche simulato, in un ambiente contraddistinto dalla presenza di molti giovani, col rischio di pubblicizzare in forma indiretta il gioco in quanto tale.  Ringraziamo tutti per i commenti, favorevoli o critici che siano ed esortiamo a tenere alto il livello di dibattito.

LA REPLICA DELL’IPER. Nella giornata di giovedì era stata richiesta una replica alla direzione del centro commerciale ‘Puntadiferro’, che tuttavia non ha inteso rilasciare dichiarazioni. Nel pomeriggio di giovedì è infine stata quindi diffusa per via indiretta questa nota: “Abbiamo ricevuto alcune isolate segnalazioni di protesta sulla promozione “Vincere?! I like it”, iniziata il 28 ottobre, la cui scadenza era già programmata per il giorno di venerdì 22 novembre 2013. Si tratta di un concorso a premi, regolarmente autorizzato dal ministero delle Attività Produttive, che utilizza tre slot machine giocattolo come modalità di sorteggio. Come tutte le persone di buon senso, ovviamente, siamo contrari al gioco d’azzardo patologico e alle dipendenze da esso derivanti. Francamente, però, riteniamo difficile pensare che questo tipo di iniziative promozionali, in programma da decenni nei centri commerciali di tutto il mondo, possa essere annoverato tra le cause – anche indirette – del problema della ludopatia. In primis per la consistenza minimale del premio, per il fatto che non sia in denaro bensì in buoni sconto, ma anche per il contesto del centro commerciale, del tutto privo del fascino del proibito e delle caratteristiche in grado di alimentare la compulsività. Pensiamo anche che, se si volesse dimostrare coerenza, occorrerebbe scagliarsi contro tutte le iniziative pubblicitarie di questo tipo attualmente in corso nel territorio comunale. La Direzione del Centro Puntadiferro”

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