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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il sondaggio: "Calderoni indietro rispetto a Zattini, ma c'è spazio per recuperare"

“Non c'è bisogno di cercare retroscena, come vedete con trasparenza lo diciamo noi stessi”: è il commento che arriva da Pier Luigi Flamigni, responsabile della campagna elettorale di Calderoni

“Non c'è bisogno di cercare retroscena, come vedete con trasparenza lo diciamo noi stessi”: è il commento che arriva da Pier Luigi Flamigni, responsabile della campagna elettorale del candidato di centro-sinistra Giorgio Calderoni, che a margine di una conferenza stampa diffonde i dati di un sondaggio politico commissionato sull'elettorato di Forlì all'Istituto Piepoli e chiuso il 26 marzo, con 700 interviste telefoniche, volto a mettere a confronto la candidatura di Calderoni con quella che viene ritenuto il suo più diretto contendente, vale a dire Gian Luca Zattini del centro-destra. “Zattini è in testa nelle intenzioni di voto, con circa il 38%, mentre Calderoni si trova circa al 35%”, illustra Flamigni, ammettendo quindi che – un dato storico, ma che era già nell'aria da mesi – a Forlì il centro-sinistra parte in una situazione di svantaggio.

Tuttavia è una battaglia tutta da giocare, a detta dello staff di Calderoni, secondo cui “non c'è un deficit di notorietà, o per lo meno non c'è tra questi due candidati”. Secondo il sondaggio di Piepoli alla domanda 'Conosci i candidati', Calderoni avrebbe un vantaggio sull'attribuzione di onestà, competenza, determinazione, prestigio, fantasia, vicinanza alla gente e capacità di generare un futuro migliore. “Calderoni ha un ottimo profilo per quanto riguarda i dati personali”, commenta Flamigni.  

Il sondaggio tocca i partiti solo prendendo in considerazione le preferenze di voto alle prossime elezioni europee, che saranno abbinate alla amministrative. Questo di fatto taglia fuori le dinamiche locali, come per esempio l'influenza delle liste civiche, il voto alla persona del candidato sindaco e la capacità dei candidati di portare acqua al mulino della lista, attraverso le preferenze personali. In base a tali dati emerge che attualmente gli indecisi a Forlì sono ancora il 31%, mentre tra quelli che hanno espresso una preferenza il 27% voterebbe Pd, un altro 26% la Lega (con un testa a testa come primo partito della città quindi), il 19% il Movimento 5 Stelle e il 10% Forza Italia. Tra le forze politiche minori Fratelli d'Italia col 5%, Articolo 1 – Mdp 1%, +Europa 1%, Noi con l'Italia-Udc 1%.  “Dati per noi non negativi, tenuto conto che a fine marzo Calderoni aveva appena iniziato ad impegnarsi nella campagna elettorale”, conclude Flamigni.

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