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Il sondaggio di Calderoni: "Testa a testa con Zattini, entrambi al 33%. Vergini al 18%"

Ballottaggio praticamente certo e un discreto recupero a favore di Giorgio Calderoni, verso il quale sembrano indirizzarsi maggiormente le simpatie da chi esce dalla fascia del non-voto

Ballottaggio praticamente certo e un discreto recupero a favore di Giorgio Calderoni, verso il quale sembrano indirizzarsi maggiormente le simpatie da chi esce dalla fascia del non-voto. E' quanto si può leggere da un sondaggio commissionato dalla lista civica di Giorgio Calderoni all'Istituto Piepoli, realizzato tra il 29 aprile e il 4 maggio su 700 rispondenti, con metodo Cati/Cami. “Voci di corridoio ci dicono che il centro-destra ha dati non dissimili”, spiega il portavoce Pier Luigi Flamigni. La sintesi di Calderoni è che è “una partita ancora aperta”.

Il sondaggio è stato mirato ad individuare più chiaramente le intenzioni di voto, ora che il quadro delle candidature e dei partiti è più definito. Emerge un testa a testa tra Calderoni e Gian Luca Zattini, candidato del centro-destra. Entrambi sono al 33%, con il resto dell'elettorato che si posiziona tra 5 Stelle (18%), Marco Ravaioli di Forlì SiCura all'8% e Veronica San Vicente all'8%. Se così fosse tutti avrebbero accesso al consiglio comunale. La torta, tuttavia, si suddivide tra chi ha già fatto una scelta, ma c'è un 35% che non ha ancora espresso la propria preferenza e al cui assalto i candidati dovranno andare nelle prossime due settimane. Poco significativo il confronto con il sondaggio del mese precedente, dal momento che allora mancavano alcuni candidati e le prese di posizione dell'elettorato erano meno marcate. Tuttavia per Zattini ci sarebbe stato un fenomeno “di confinamento nell'area del centro-destra” lo definiscono dal centro-sinistra, presumibilmente accresciuto – stima Calderoni – dall'arrivo di Matteo Salvini a Forlì (che è avvenuta dopo la raccolta delle risposte). Alla domanda 'Al di là del tuo voto, quale candidato sta portando avanti la miglior campagna elettorale?', il 60% ha dato il primo posto a Calderoni, il 29% a Zattini e il 6% a Vergini.

Il sondaggio di Calderoni

Per quanto riguarda le preferenze dei partiti per le elezioni amministrative (e non quindi per la scheda delle elezioni europee) emergono dei cali sia per Pd che per la Lega, attualmente i due principali partiti della città, in entrambi i casi a favore delle liste personali di Calderoni (al 6%) e di Zattini (al 3%). Il Pd segna quindi il 24% delle preferenze e la Lega al 20%. C'è poi il Movimento 5 Stelle al 16%, in lieve calo, Forza Italia che va dal 10% all'8% (in lieve calo probabilmente a favore della lista di Zattini), Fratelli d'Italia al 3%. Tra le liste civiche le intenzioni di voto sono al 5% per Forlì SiCura, il 3% per Alternativa per Forlì (di sinistra) e il 4% in totale le tre liste civiche rimanenti coalizzate nel centro-sinistra. Gli indecisi in questo caso sono al 22%. Il 58% dei votanti pensa che alla fine vincerà Calderoni, mentre il 35% indica Zattini, mentre Vergini del Movimento 5 Stelle cala al 4% nelle chance attribuite di vittoria.

Questo dovrebbe rivelarsi un vantaggio per Calderoni, secondo l'interpretazione del suo staff. Per la preferenza al ballottaggio Calderoni sarebbe preferito dal 51% dei votanti, Zattini dal 26%, mentre la fascia degli indecisi raggiunge il 23%. Il Movimento 5 Stelle ago della bilancia in caso di ballottaggio? Un dato che era ampiamente nell'aria, che viene dato come significativo da Calderoni: “I loro due consiglieri comunali erano presenti il 25 aprile, non credo che ci possa essere un abbraccio complessivo, ma le distanze tra i 5 Stelle locali e il centro-destra si vedono, mentre noto qualche consonanza con noi sui toni e su certi temi, per esempio la città della collaborazione”.

I rapporti con il Pd? “La visita di Nicola Zingaretti è stato un buon tonico, si respira un clima unitario. Dei passi avanti ci sono - commenta Calderoni -. Stiamo facendo numerose iniziative elettorali con Davide Drei e questo agevola la distensione del clima” tra Pd e il sindaco uscente. Il sondaggio è stato finanziato interamente dalla lista civica di Calderoni ed è costato seimila euro.

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