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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giustizia

Sovraffollamento carceri, Morrone (Lega): "Meno demagogia e più chiarezza sulla situazione reale"

Jacopo Morrone, componente della Commissione Giustizia, ha introdotto la presentazione del saggio ‘Il sovraffollamento carcerario. Un problema irrisolvibile?’, alla presenza di due autori Anna Lorenzetti e Francesco Picozzi

"Non lanciare allarmi eccessivi, spesso frutto di posizioni preconcette e ideologiche, sul problema del sovraffollamento delle carceri che pure esiste, ma su cui serve fare chiarezza. Appare evidente che l’approccio più pragmatico è non perdere di vista la dimensione oggettiva del fenomeno, evitando risposte emergenziali che non risolvono il problema, sia che riguardino norme demagogiche quanto inefficaci come l’indulto del 2006, sia che puntino all’ampliamento di istituti giuridici che riducono la risposta sanzionatoria dello Stato. La storia dell’ultimo trentennio dimostra che il problema del sovraffollamento non si può risolvere puntando solo sulla riduzione del numero dei detenuti. Si rischierebbe infatti un affievolimento della repressione di quei fenomeni criminosi che turbano e spaventano i cittadini". Questo in estrema sintesi l’intervento del deputato della Lega Jacopo Morrone, componente della Commissione Giustizia, che mercoledì mattina, nella sala stampa della Camera a Roma, ha introdotto la presentazione del saggio ‘Il sovraffollamento carcerario. Un problema irrisolvibile?’, alla presenza di due autori Anna Lorenzetti e Francesco Picozzi.

A parere di Morrone è “dovere della politica stabilire la capienza ragionevole del sistema carcerario e operare per realizzarla, come è opportuno prevedere la costruzione di istituti moderni in sostituzione di strutture piccole e obsolete e una dislocazione dei penitenziari più razionale sul territorio”. “Tra i tanti aspetti condivisibili toccati da questo saggio obiettivo, articolato e completo, - ha sottolineato - vorrei evidenziare come la drammatizzazione del sovraffollamento oltre alla sua reale entità abbia posto in second’ordine problemi organizzativi e di vivibilità del sistema carcerario non meno rilevanti. Penso, solo per fare esempio fra tanti, all’infausta e demagogica introduzione del modello fondato sulle ‘celle aperte’ e sulla ‘sorveglianza dinamica’, attuato in maniera frettolosa e poco ponderata, con le gravi ricadute in tema di sicurezza e ordine che tutti gli operatori penitenziari conoscono”. Il parlamentare, in chiusura, ha citato anche il problema delle liste di attesa nelle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza dedicate ai detenuti con problemi psichiatrici dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari stabilita un decennio fa, su cui ha presentato di recente un’interrogazione al ministro della Giustizia Marta Cartabia.

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