Allarmante, quel carrello vuoto della coop lasciato lungo la strada nei pressi di corso Mazzini; sospetto, quel cesto che espone vestiti all’ingresso di un negozio che vede sempre meno clienti; vergognoso, l’abbandono di due bicchieri vuoti vicino ad un negozio chiuso; preoccupante, quel cartello stradale abbandonato con il nome di una azienda, forse chiusa; ignobili, quelle due scritte al chiostro “San Mercuriale” zeppo di telecamere che nessuno controlla; indecente, l’abbandono a terra di mozziconi di sigarette nei pressi della galleria Mazzini; inaccettabile, la presenza di bici parcheggiate nella stessa galleria; sgradevole quell’uomo che chiede l’elemosina, seduto pure a terra; inquietanti le scritte su alcune mura di via U. Bassi, galleria Vittoria, via Marsala e palazzo Acer.  Questi sono i rilievi della neonata squadra antidegrado al primo giorno di lavoro. Ma lo stato della Galleria Mazzini lo si scopre solo ora? Da quanti anni un agente della municipale non veniva inviato in quell’area? Già, si sentiva la mancanza di una squadra antidegrado. Una genialata! Sia ben chiaro, bisogna distinguere per non confondere e il vicesindaco con delega alla Polizia municipale e al centro storico, tra una posa e l’altra per la gioia dei fotografi casualmente al seguito del corteo, lo ha sottolineato, anche a chiare lettere:  “La squadra antidegrado non serve a stanare i ladri”. Si vuole arrivare ad avere una città bella, ordinata e ripulita.  Già, ripulita, forse come le innumerevoli case dei cittadini che ormai sconcertati, si chiedono:"A cosa servono tanti agenti di polizia con pistola, manette e radio al cinturone, se non si combatte il crimine?  A cosa servono altrettanti agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria, se poi non si combatte sempre il crimine? Ma, soprattutto, a cosa serve duplicare un servizio già svolto da assistenti civici, volontari e a costo zero?" Assistenti su cui sarebbe opportuno investire anche qualcosa di più.  Danneggiare luoghi pubblici e imbrattare mura non è un buon segno di civiltà, ma questa crociata da caccia alle streghe, in pompa magna con un mini esercito armato, è alquanto grottesca.  Che non si debba confondere il degrado ambientale e sociale con la criminalità, lo ribadirono anche la Caritas e l’Associazione Papa Giovanni XXIII° che, proprio sul questo tema, chiesero interventi precisi al Comune, altro che 8 poliziotti a corrente alternata per qualche manciata di ore diurne, solo nei giorni feriali ed in piccole zone del centro storico, alla ricerca della bellezza perduta.  Ma poi, le periferie, sono figlie di nessuno? Lì, il pericolo del degrado non esiste?  Città ben più complicate di Forlì registrano criticità importanti proprio nelle periferie.  Che si voglia amplificare un problema con due bicchieri vuoti che basterebbe metterli nel cestino senza tanta enfasi, con qualche biciletta da spostare, con il cesto di un negoziante, forse, fuori posto o con qualche mozzicone di sigarette qua e là per definire la questione “degradante”?  Che in realtà non ci sia un’idea chiara del degrado e di come si possa prevenire e contrastare?  Sarà utile interrogarsi per capire quale modello di sicurezza, bellezza, decoro, ordine e civiltà sia utile per Forlì e dove, invece, questa Giunta, votata a tagliare nastri, voglia invece condurci?  Il timore che questa affannosa ricerca di una città esteticamente perfetta con mura pulite, rotonde fiorite, viali simmetrici e sigarette nei posaceneri, rischi di diventare una città che nasconde dietro un dito i reali bisogni e povertà di una comunità senza lavoro, senza investimenti, con tante aziende e negozi chiusi, con giovani costretti a migrare e criminali indisturbati che saccheggiano case, attività commerciali, artigianali ed industriali.  Ci sono senzatetto in dormitori occasionali, altro che bicchieri e mozziconi; la questione dei Portici ne è la testimonianza più emblematica dell’incapacità di dare risposte.   Che dire di quel nomade che da un anno e mezzo ha il domicilio sotto il portico di uno stabile in una piazzetta del centro storico nel completo disinteresse con residenti e commercianti, scoraggiati dal fare segnalazioni perché non arriva nessuno o se arriva qualcuno non risolve nulla?  Che dire anche di un altro nomade che vive tra il mercato di piazza delle Erbe ed un supermercato di viale Vittorio Veneto, cibandosi di avanzi o alimenti elemosinati?  In realtà l’intenzione sembra fin troppo chiara, si tenta di allontanare responsabilità e problemi, arrivando addirittura a disconoscerli o nasconderli? L’imbarazzante contrasto nelle cronache dei quotidiani tra una polizia e carabinieri, sempre più ridotti all’osso, che arrestano ladri, ricettatori e recuperando refurtiva, con la sceneggiata dell’amministrazione comunale con la neonata squadra antidegrado. Troppo evidente l’incapacità politica ed organizzativa su questi temi, fondata da una sostanziale incompetenza, condita da una presunzione senza eguali.  Intanto la Città spera che, prima o poi, si ritrovi il buonsenso ed anche l’umiltà di affrontare con strumenti adeguati e soggetti competenti quelle criticità che vanno dal degrado urbano e sociale alle attività di prevenzione e repressione dei reati commessi da una criminalità sempre più aggressiva ed intraprendente.  Quello che spiace e che otto bravissimi poliziotti con l’eccellente commissario Gualtieri siano stati, obtorto collo, coinvolti in questa inutile commedia.

Mario Peruzzini

Consigliere Comunale - Lista civica “NOI con Drei”