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Sanità

Taglio delle automediche in Romagna: il caso finisce sul tavolo del Ministero della Salute

Le deputate di Forza Italia Rosaria Tassinari e Gloria Saccani Jotti hanno proposto un’interrogazione a risposta scritta al ministro della salute, Orazio Schillaci

Il taglio delle automediche in Romagna finisce in Parlamento. Le deputate di Forza Italia Rosaria Tassinari e Gloria Saccani Jotti hanno proposto un’interrogazione a risposta scritta al ministro della salute, Orazio Schillaci, per sapere “se intenda intervenire al fine di salvaguardare e garantire ai cittadini il diritto ai servizi  sanitari e all’assistenza pubblica, considerando che l’Ausl Romagna ha tagliato un’automedica e Rimini e una nel Forlivese, con base a Meldola”.

"La riduzione dei servizi ai Comuni, siti in particolare in aree collinari o montane, sta portando all’inasprimento delle condizioni di vita delle popolazioni locali e al conseguente spopolamento di questi territori”, si legge nel testo presentato da Tassinari e Saccani Jotti, argomentando i fatti: "L'Ausl Romagna ha tagliato un’automedica a Rimini, così che ne resteranno disponibili solo due, una a Riccione e una a Bellaria. L’automedica verrebbe sostituita da un potenziamento dell’elisoccorso, che però presenta criticità di utilizzo, perché l’elicottero potrebbe decollare esclusivamente da Bologna, non essendo possibile attingere alle  risorse di Ravenna, in quanto il mezzo disponibile non è abilitato a voli notturni”.

Il secondo caso riguarda i 15 comuni del Forlivese. Spiega a questo proposito la deputata Tassinari: “Dal primo gennaio nel comune di Meldola è stata soppressa una delle due automediche a disposizione; in tal modo, l’intero distretto forlivese, riguardante una superficie  territoriale di circa 1.100 chilometri quadrati, verrà  servita da una sola auto medicalizzata, con conseguente contrazione della possibilità di intervento di un automezzo di soccorso, aggravata dal fatto che parte del territorio si trova in zona collinare o montana”.

Aggiungono la parlamentari azzurre: “Questa  riduzione porterà ad un ulteriore  maggiore  isolamento dei comuni collinari e montani, che da anni assistono a politiche di impoverimento dei servizi essenziali anche in controtendenza con le politiche assunte negli anni recenti dal Governo statale a favore del ripopolamento delle aree interne, così come previsto anche nel Pnrr. La riduzione della disponibilità di automediche lascia il territorio privo di un presidio medico, che risulta  indispensabile per assicurare un servizio efficace ai cittadini ed è conseguenza della situazione di deficit, in cui si trova la Ausl Romagna che si vede costretta a  operare tagli che ricadono sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza sanitaria della popolazione residente”.

"La soppressione di un’automedica è di estrema gravità, perché costituisce un mezzo di soccorso avanzato del sistema sanitario di urgenza, che dovrebbe essere in grado di intervenire anche per situazioni gravi e complesse - concludono le deputate, in sintonia con i sindaci del territorio che stanno chiedendo all’Ausl Romagna di rivedere il progetto insieme agli enti locali -. La Ausl Romagna è il risultato del progetto di unificazione di tre Ausl romagnole, ma di fatto ha solo determinato il notevole aumento dei disservizi per i cittadini".

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