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Sanità / Meldola

Taglio dell'automedica a Meldola, interrogazione in Regione di Evangelisti (FdI): "Ignorati i Comuni"

"La Regione chieda all'Ausl Romagna di spiegare il perché del taglio e del mancato confronto con operatori sanitari ed enti locali"

La Regione chieda all’Ausl Romagna perché ha soppresso l’automedica a Meldola e quali siano i motivi di questa scelta senza aver ascoltato e coinvolto le amministrazioni locali coinvolte. E’ la prima delle richiesta avanzate da Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione in cui vuole anche sapere se la giunta “ritenga opportuno e doveroso accogliere la proposta dei sindaci affinché venga ripristinato un servizio essenziale per i cittadini e se non ritenga di confrontarsi con i medici e gli operatori sanitari impegnati nei servizi dell’emergenza-urgenza”.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE - Carradori: "Il medico è più utile in pronto soccorso"

La consigliera reputa “preoccupante “la decisione assunta da Tiziano Carradori, direttore generale dell’Azienda Sanitaria della Romagna, di sopprimere l’automedica di Meldola già dal primo gennaio scorso”, una scelta che, negli ultimi mesi, ha già portato a una riduzione delle automediche su tutto il territorio romagnolo. Evangelisti sottolinea anche come “in nessuna occasione, i vertici aziendali dell’Ausl Romagna hanno interpellato i sindaci che hanno appreso la decisione quando già la procedura riorganizzativa era stata definita ed attuata” e che gli esponenti delle istituzioni locali “lamentano una scarsa propensione al confronto e al dialogo del direttore Generale Carradori”. La consigliera conclude affermando che il taglio delle automediche rappresenta “rappresentano lo stato attuale della sanità regionale, con un disavanzo dovuto alla malagestione, si ripercuote sulla collettività e in particolar modo sulle persone più fragili”.

Il post consiglio

Lunedì si è tenuta una seduta del Consiglio provinciale, nel corso della quale Carradori ha ribadito le decisioni dell'azienda sanitaria. Per i consiglieri provinciali dell'opposizione, Lucio Moretti, Enrico Castagnoli, Maria Teresa Rinieri, Ombretta Farneti e Sauro Baruffi, l'adunanza "si è conclusa con poche luci e molte ombre. Da una parte riteniamo positivo aver trovato nel consiglio provinciale, un luogo in cui la politica del territorio sia tornata a confrontarsi e a parlare di sanità. Questo è avvenuto su nostro impulso perché già il 13 gennaio avevamo presentato un ordine del giorno per il ripristino della Mike 42 di istanza a Meldola".

"Dall'altra ci spiace che la nostra proposta abbia trovato il voto contrario di tutti i sindaci consiglieri del Pd, compresi quelli firmatari dell'appello a gennaio, registrando quindi una retromarcia rispetto alla loro reiterata richiesta all'Ausl - proseguono i consiglieri provinciali -.  Ancora una volta ha prevalso la logica di partito, che ha sconfessato le prese di posizione assunte di fronte ai propri cittadini dai sindaci forlivesi del Pd e dalle segreterie politiche di vallata. La relazione del direttore generale Carradori, pur comprensibile sul piano tecnico, in riferimento al calo del numero dei medici e al deficit di bilancio dell'Ausl Romagna, non ci ha convinto come giustificazione per l'eliminazione della Mike 42. Come esposto a più riprese nei nostri interventi, il presidio della zona pedemontana non deve essere residuale ma prioritario, anche in una logica di mantenimento dei servizi perifierici. A nostro avviso la rimozione dell'automedica poteva procedere valutando soluzioni intermedie".

"Oltretutto non siamo convinti che le ore extra che venivano svolte nella Mike 42, verranno automaticamente recuperate per riversarsi nel servizio di pronto soccorso. Ma a fronte di un dibattito corretto e costruttivo, rileviamo l'ennesima scivolata del presidente Lattuca - proseguono -: la presentazione solo a dibattito concluso di un emendamento, preparato a tavolino e divenuto un ordine del giorno autonomo, è stata l'ennesima forzatura arbitraria nonché riprova di una manifesta arroganza istituzionale: pretestuosa è stata la richiesta di adesione "convinta" all'Ausl unica, quasi fosse un atto fideistico, privo di un ragionamento di rendicontazione sulla scelta operata anni fa".

"Bene aveva fatto invece nel suo intervento il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini a ricordare come da anni, manchino alla nostra Ausl Romagna trasferimenti per milioni di euro da Bologna - concludono -: se il principio di ugugaglianza sbandierato dal presidente Lattuca è davvero il suo faro, inizi a battere i pugni in via Aldo Moro. Auspichiamo infine che in provincia si rientri nei comportamenti istituzionali corretti, nel rispetto e nella tutela dell'inziativa dei consiglieri di minoranza".

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