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Tasse, Candido: "La Tasi un’ingiustizia favorita dal Comune"

"L’applicazione delle imposte del Comune di Forlì potrebbe essere sintetizzata così. Dopo la riconferma di un’unica aliquota per l’addizionale Irpef, che colpisce senza distinzione redditi bassi e alti, anche la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili) peserà molto di più per le case modeste che per quelle di lusso"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

L’Amministrazione comunale prende ai poveri per dare ai ricchi. L’applicazione delle imposte del Comune di Forlì potrebbe essere sintetizzata così. Dopo la riconferma di un’unica aliquota per l’addizionale Irpef, che colpisce senza distinzione redditi bassi e alti, anche la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili) peserà molto di più per le case modeste che per quelle di lusso. Chi ha una casa, l’unica, di categoria A/3 di 70 metri quadri, pagherà, rispetto all’Imu dell’anno scorso, circa 50 euro in più. Chi, invece, sempre della stessa categoria, ne possiede una di 120 mq risparmierà 130 euro. In sintesi, coloro che hanno meno pagheranno di più. La Tasi, se vi fossero stati volontà politica e coraggio, si sarebbe potuta applicare in modo molto differente, per esempio prevedendo delle detrazioni in base alla rendita catastale ed esentando gli affittuari, in modo da azzerare la TASI per le case dei cittadini meno facoltosi. Il sindaco Drei, novello Robin Hood al contrario, ancora una volta, preferisce fare gli interessi dei ricchi ai danni dei meno abbienti, lavoratori e pensionati.

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