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Terme di Castrocaro, il vicesindaco: "Privatizzazione gestita dalla giunta Metri"

"l sottoscritto insieme ad altri ritenevano che in prima battuta si potesse ragionare nella logica dello stralcio di alcuni “rami d'azienda” dalla S.p.a. Terme vedi Padiglione, Parco e Stabilmento delle Terme Classiche convenzionate. L'Amministrazione Metri, ha sempre riferito al Comitato Terme che Salsubium non riteneva questa via percorribile"

Gli amici del PDL Castrocarese nel loro ultimo manifesto sottolineano che il lavoro svolto dal Comitato Turistico durante la precedente Amministrazione può essere tranquillamente verificato tramite i verbali  redatti. Ricordano inoltre che il sottoscritto ha partecipato a tutti gli incontri. Sono a confermare entrambe le loro affermazioni. Il Comitato Terme,è nato come organo consultivo e si confrontava con l'Amministrazione Metri per valutare il piano industriale presentato da Salsubium S.p.a.

Facendo riferimento ai quei verbali credo sia utile puntualizzare alcuni aspetti che potranno essere utili per gli esiti futuri. Il sottoscritto insieme ad altri ritenevano che in prima battuta si potesse ragionare nella logica dello stralcio di alcuni “rami d'azienda” dalla S.p.a. Terme vedi Padiglione, Parco e Stabilmento delle Terme Classiche convenzionate. L'Amministrazione Metri, ha sempre riferito al Comitato Terme che Salsubium non riteneva questa via percorribile, In seconda battuta sempre il sottoscritto insieme ad altri ritenevano che nel piano industriale presentato da Salsubium, la realizzazione di una piscina termale era una priorità rispetto alla Medical S.p.a.

Sono il primo a confermare che nelle richieste condivise la Giunta Metri aveva convenuto di inserire delle salvaguardie : concessione delle acque termali ad un ente pubblico, la possibilità di utilizzare il Padiglione per iniziative pubbliche,mantenimento del termalismo classico, una eventuale golden share da parte del  pubblico. E' evidente quindi che tutto questo presumeva il fatto che si andasse nella direzione di un ineludibile aumento di capitale con le sole risorse del privato, mettendo in minoranza i soci pubblici. Questa Amministrazione di concerto con la Regione e la Provincia, ha ritenuto che il percorso dell'aumento di capitale sia impraticabile a meno che non si voglia ignorare una legge che obbliga i comuni a dismettere le partecipate in perdita ed il parere pervenuto dalla Corte dei Conti.

Ha ritenuto che la vendita tramite bando pubblico della quota dei tre soci pubblici,pari al 51% di S.p.a. Terme sia la strada maestra. Ritengo che entro la metà di Luglio il Comune,la Regione e la Provincia potranno essere pronte per incaricare uno studio con consulenti amministrativi e legali,il quale dovrà predisporre una valutazione aziendale e relativo bando di vendita. L'inserimento nel bando di eventuali “salvaguardie” ritengo possa maturare da un confronto pubblico-aperto tra Amministrazione ,Associazioni,Forze Politiche,Categorie Economiche,Sindacati,Cittadini.

Il ViceSindaco

William Sanzani

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