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Tre forlivesi tengono alte le insegne del M5S per le prossime elezioni: ecco chi sono

Sono tre i forlivesi che correranno sotto le insegne del M5S per le prossime elezioni politiche del 4 marzo. A loro si aggiunge un altro drappello di romagnoli inseriti nei collegi plurinominali

Sono tre i forlivesi che correranno sotto le insegne del M5S per le prossime elezioni politiche del 4 marzo. A loro si aggiunge un altro drappello di romagnoli inseriti nei collegi plurinominali dove gli eletti vengono selezionati da listini bloccati su base proporzionale. Per la città di Forlì e i Comuni di Meldola, Forlimpopoli, Bertinoro, Tredozio e Modigliana portano i colori pentastellati Alessandro Ruffilli (candidato collegio uninominale Senato Forlì-Ravenna), Annamaria De Bellis (candidata al collegio uninominale Camera Forlì-Faenza) e Carlo Ugo De Girolamo (candidato al collegio plurinominale Romagna per la Camera).

I candidati si sono presentati sabato mattina. Diverse le loro provenienze: si va da Annamaria De Bellis, membro da quattro anni del gruppo dei 5 stelle forlivese a Carlo Ugo De Girolamo e Alessandro Ruffilli, che invece non provengono dalle fila dei militanti ma hanno aderito ai 5 Stelle dalla cosiddetta società civile, dopo la recente apertura ai non iscritti per le “Parlamentarie”, vale a dire la consultazione online tra i simpatizzanti, limitatamente ai candidati dei collegi plurinominali. Per gli uninominali, infatti, la scelta è avvenuta da parte dello staff del candidato premier Luigi Di Maio. 

Annamaria De Bellis, pugliese laureata in architettura a Firenze, ha vissuto per vent’anni nel capoluogo toscano ed è esperta in materia edilizia e ambientale. A Forlì dal 2014, nella sua presentazione ha puntato su turismo, cultura e aeroporto. L’affondo è sul centro storico, “deserto e agonizzante dal punto di vista commerciale, su cui dal 2007 in Comune esiste un piano che ogni tanto viene tirato fuori, rispolverato per fare presentazioni e poi rimesso nel cassetto”. Per la candidata grillina, invece “è necessario un vero processo partecipativo”. Così come sulla cultura, “dove si procede per interventi spot, dimenticando la Rocca di Ravaldino occupata dal carcere che da 10 anni non si sposta per un cantiere sempre fermo”. “Il teatro Apollo invece è stato abbandonato a sé stesso ed ora sarà possibile trasformarlo in un ristorante o un centro commerciale”. Per l’Apollo la proposta dei 5 Stelle è un azionariato popolare, anche fatto di microdonazioni, unito ad intervento della Fondazione.

VIDEO - De Bellis e Ruffilli, chi sono e come la pensano

Alessandro Ruffilli, invece, fa parlare il suo curriculum e il suo libro “Ordinaria corruzione” in cui racconta la vicenda del tentativo di corruzione di cui è stato vittima, vicenda poi culminata con una condanna in primo grado nei confronti degli imprenditori che cercavano di “oliare” l’autorizzazione per l’apertura di un locale. “Sono da sempre simpatizzante del M5S, mi sono presentato alle Parlamentarie, ma non sono stato scelto come è giusto che fosse dal momento che non ho fatto l’attivista. Poi, grazie al libro, sono stato chiamato dallo staff di Luigi Di Maio, in cui mi hanno detto che ero stato indicato per il collegio uninominale per via della mia storia. Questo fatto di cronaca mi ha dato una certa notorietà prima a livello locale, poi a livello nazionale; con questa popolarità voglio provare a fare qualcosa di buono”. Ruffili ricorda che mezz’ora dopo il tentativo di corruzione “ero al telefono con la guardia di finanza”, ma questo in Comune gli è costato una sorta di persecuzione: “Sono stato trasferito a fare altro, in un altro ufficio più piccolo, di fronte alla mia precedente stanza, chiusa a chiave e vuota. Un giudice del lavoro ha definito illogico il mio trasferimento, mentre col libro in cui racconto la mia storia l’ex assessore Maria Maltoni, ora capogruppo del Partito Democratico, aveva promesso in Consiglio comunale che mi avrebbe querelato. Sto ancora aspettando da allora la querela, ma non può farla perché quanto ho scritto è tutto vero”. Durante il processo gli atti su Ruffilli sono stati rinviati in Procura per accertamenti. Sul punto spiega il diretto interessato: “Un atto dovuto dal momento che gli imprenditori imputati mi hanno accusato di concussione durante il processo. Da parte mia ho sollecitato il mio avvocato a chiedere l’esito di questi ulteriori accertamenti ma non c’è niente di nuovo. Ho comunque comunicato questa situazione al Movimento e non è stato ritenuto ostativo”.

Carlo De Girolamo, di Modigliana, docente universitario al campus di Forlì, 32 anni, esperto di diritto internazionale, respinge le accuse di inesperienza rivolte alla classe dirigente espressa dal Movimento 5 stelle e di sé parla come “un esempio lampante di come il Movimento 5 Stelle opera le scelte sui candidati diversamente da altri partiti”. De Girolamo, senza alcun passato di attivista pentastellato alle spalle, spiega che con 130 voti “sul mio curriculum e la mia dichiarazione d’intenti pubblicata per le Parlamentarie ho raccolto la fiducia degli iscritti”. Promette il suo massimo impegno su cultura e ricerca, perché “non è vero che con la cultura e la ricerca non si mangia, anzi questa è la base dello sviluppo”. Altro suo punto forte è “il diritto allo studio e il diritto all’accesso all’università che sia inclusiva e di qualità”. De Girolamo è stato attaccato per un post su Facebook in cui sosteneva per le elezioni regionali Valentina Ravaioli (Pd), membro della giunta di Balzani. Per De Girolamo è stata “una polemica strumentale e fuori luogo: non ho mai avuto una tessera di partito in tasca, e se ho conosciuto un esponente politico di un altro partito collaborando con lei per motivi connessi all’attività studentesca e universitaria non credo certo che significhi aderire alla sua formazione politica”. De Girolamo, per la posizione in lista che ricopre, è il più “papabile” per il Parlamento del gruppo grillino di Forlì. Un salto troppo lungo data anche l’assenza di esperienze da attivista, a contatto con la popolazione in assemblee e banchetti? “Per mia natura non mi spaventa il confronto sociale, anzi quest’esperienza è benzina e adrenalina pura per questa sfida”, risponde.

Tra i romagnoli, nei listini plurinominali per il collegio Romagna ci sono anche Cristiano Casadei, insegnante all’Istituto Curie di Savignano ed in passato all’Itis di Forlì e al professionale di Galeata. La scuola è al centro della suo impegno politico, così come quello di Francesca Savelli di Faenza, anche lei candidata al plurinominale, che parla di un “sistema scolastico oggetto di tagli e riforme sbagliate, tra cui l’ultima è la ‘Buona scuola’, che va smantellato e rifatto, ma con investimenti e non tagli”. Presente anche Marco Croatti, attivista del M5s di Rimini e candidato nel collegio plurinominale al Senato (che ricomprende Bologna e tutta la Romagna), che pone in risalto il problema dell’esplosione del gioco d’azzardo tramite le macchinette slot machine e videolottery. Croatti rimarca che il M5S non ha paracadutati e che tutti i candidati provengono dal territorio e lo conoscono.
 

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