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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Unione dei Comuni, la Uil invoca un confronto: "L'unica certezza è l'uscita di Forlì"

"Al momento tutto tace ed al netto di voci di corridoio nessun confronto è stato aperto", evidenzia Imolesi

"L’esperienza dell’unione a 15 è destinata ad andare definitivamente in soffitta". La Uil, attraverso il segretario generale Enrico Imolesi, invoca un confronto con tutte le parti sociali interessate. "Che piaccia o meno al momento vi è una sola certezza, l’uscita di Forlì con tutte le questioni che vanno affrontate - è la premessa -. I restanti Comuni che fanno?  Al momento tutto tace ed al netto di voci di corridoio nessun confronto è stato aperto. Se la politica intende da sola gestire questa partita senza alcun confronto con le parti sociali allora è il caso di mettere ben in chiaro alcune cose".

Argomenta Imolesi: "Come Uil riteniamo che scelte, soprattutto istituzionali o di riordino istituzionale, dovrebbero nascere da un idea, un progetto,  un programma possibilmente condiviso e discusso con il maggior numero di interlocutori possibile. L’unione a 15 , non fu l’idea di un uomo solo al comando, quanto la risposta, condivisa dall’unanimità dei sindaci dei 15 comuni, rispetto a reali esigenze gestionali e politiche. Occorre ripartire ponendosi le domande fondamentali".

Prosegue il sindacalista: "Le istituzioni nascono per rispondere ad esigenze reali non certo per promuovere alchimie politiche. Nel corso degli anni, tanto le diverse norme quanto l’incertezza della politica, hanno finito per trasformare tanto le comunità montane quanto l’unione a 15 in coperte sempre corte dove ognuno partecipava esclusivamente per tirare la stoffa dalla sua parte. Occorre essere chiari, simili realtà, di qualsiasi forma o numero, non vi è più alcun bisogno. Al contrario una istituzione realmente volta alla tutela di comuni interessi non è solo auspicabile ma nei fatti necessaria per impedire un progressivo impoverimento del nostro territorio. Senza una valida struttura istituzionale diversi comuni rischieranno concretamente di scomparire o perdere progressivamente anche le minime capacità gestionali e di programmazione".

"Non è però possibile affrontare tutto questo senza superare i limiti, strutturali e politici, che hanno caratterizzato, e nel tempo distorto, i diversi organismi sovra-comunali “Unioni e Comunità Montane” - prosegue -. Certo la sfida è ardua ma condannare le scelte del passato senza offrire soluzioni future non basta perché i temi sul piatto sono reali e quanto mai urgenti. Pensiamo al mondo del lavoro, quante erano le opportunità lavorative offerte nei comuni di media collina dieci anni fa e quante sono oggi?   Disinteressarsi o intervenire riproponendo percorsi infruttuosi sarebbe un gravissimo errore. Il riordino istituzionale non può essere limitato alle segrete stanze di qualche sindaco ne tanto meno può fermarsi ad una sterile polemica politica. Come Uil di Forlì chiediamo che si apra immediatamente un organico confronto con tutte le parti sociali interessate".
 

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