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L'Unione dei Comuni nel mirino dei sindacati: "I servizi possono peggiorare"

Per i sindacati "si è perso tempo. Da mesi diciamo che il passaggio formale dei dipendenti va sostenuto con le indicazioni tecniche necessarie affinché l'Unione non parta con un flop

L'unione dei comuni della Romagna Forlivese nel mirino dei sindacati. "Siamo molto preoccupati perché ad esempio dall’1 aprile, quando ci sarà la partenza effettiva dell'ente, lo sportello unico attività produttive Suap sarà attivo per tutti i comuni con però solo i quattro addetti in origine assegnati per le pratiche del Comune di Forlì - esordiscono Daniela Avantaggiato (Fp Cgil), Martina Castagnoli (Cisl Fp) e Massimo Monti (Uil Fpl) -. Inevitabilmente vi saranno disguidi e ritardi. La colpa non sarà certo dei dipendenti, che ci sembra siano ad oggi gli unici che rischiano in prorio per questa idea di unione".

Illustrano i sindacati: "per legge regionale la data del primo aprile è stata individuata per il passaggio effettivo del personale delle quattro funzioni fondamentali dai vari Comuni all’Unione dei Comuni. Parliamo di protezione civile, servizio informatico, polizia municipale e sportello unico attività produttive (Suap) La parte del leone in questo passaggio la fa il Comune di Forlì che conferisce la maggior parte dei dipendenti (130 vigili circa oltre a 16 informatici). L’unione passerà pertanto dai 40 dipendenti attuali a 193 totali".

Per i sindacati "si è perso tempo. Da mesi diciamo che il passaggio formale dei dipendenti va sostenuto con le indicazioni tecniche necessarie affinché l’Unione non parta con un flop. Ma ad oggi i progetti presentati sulle varie funzioni sono fumosi ed ancora non definiti, non è stato fatto nessun intervento di omogeneizzazione dei regolamenti e delle differenze di impostazione fra i vari comuni, non è stata ancora creata una rete informatica che colleghi tutti gli uffici. Il rischio è che i servizi peggiorino e che ci rimettano in prima battuta i cittadini e di conseguenza anche i dipendenti che, nonostante ci mettano buona volontà e impegno rischiano di essere il capro espiatorio di inefficienze e ritardi".

"E’ la politica che latita in questo momento - tuonano Avantaggiato, Castagnoli e Monti -. Dopo gli entusiasmi iniziali di un anno fa, si è perso tempo e sembra esaurita la carica propulsiva che vedeva nell’unione la possibilità di omogeneizzare ed ottimizzare i servizi per i cittadini in un momento di risorse economiche pubbliche in calo. Di fronte ad un mutamento epocale, nessuno dei responsabili politici ha pensato di fare una riunione con i dipendenti o di accelerare i tempi per avere progetti credibili già alla partenza dell’1 aprile".

LA REPLICA
-  Il Comune in una nota replica che "il mancato pagamento dello straordinario relativo al primo bimestre dell’anno 2015 nello stipendio di marzo costituisce un semplice incidente di percorso sotto il profilo comunicativo, privo di reali conseguenze di ordine sostanziale e economico. Il fatto è dipeso dalla necessità di chiudere anticipatamente gli stipendi di marzo 2015 per ragioni puramente tecniche (necessità di trasferire le posizioni contabili dei dipendenti trasferiti dal Comune di Forlì all’Unione). Il disagio, peraltro lieve, che i dipendenti hanno subito con il differimento del salario accessorio di due mesi, sarà compensato dal pagamento anticipato dei ratei della tredicesima dovuti per il Trimestre gennaio - marzo che avverrà a settembre anziché a dicembre 2015. Non si ritiene inoltre giustificata alcuna preoccupazione in relazione ai flussi finanziari fra Comuni e Unione, giacché tutti gli Enti stanno trasferendo le quote di Bilancio afferenti alle funzioni conferite e al relativo personale".

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