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Unione dei Comuni e l'uscita di Forlì, "Non tutte le crisi vengono per nuocere"

Ecco l'opinione di Riccardo Merendi, consigliere comunale di Dovadola e dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese

Nel 2022 la città di Forlì uscirà definitivamente dall’Unione dei Comuni della Romagna forlivese, ma "non tutte le crisi vengono per nuocere". E' l'opinione di Riccardo Merendi, consigliere comunale di Dovadola e dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, secondo il quale il nuovo scenario aprirà anche a nuove possibilità.

"Incontrovertibilmente l'uscita del comune mercuriale non sarà indolore per un ente che ha come finalità prioritaria l’erogazione di servizi di qualità al cittadino, e che aveva già intrinseci deficit di efficienza ed efficacia - premette Merendi -. Questo terremoto istituzionale ed organizzativo potrebbe essere l'occasione per ripensare il modo di "fare squadra" tra territori montani e collinari stretti perennemente  nella bifacciale situazione di enti a larga vocazione autonomista da un lato e di soggetti incapaci di erogare al cittadino e al sistema delle imprese autonomi servizi di qualità a basso costo".

Per Merendi, "sarebbe auspicabile concepire finalmente un'unione strutturata e funzionale ai bisogni del cittadino, dove si attivino fattivi percorsi di collaborazione in grado di mettere a fattore comune risorse e competenze. Il venir meno di Forli ci obbligherà ad una più forte collaborazione tra piccole realtà locali per invertire la rotta e tramutare in opportunità quelli che attualmente sono considerati problemi nei piccoli Comuni. Le Unioni di Comuni, cosi come pensate dal legislatore, siano si conferimento di servizi e funzioni, ma siano anche e soprattutto veicolo di collaborazione tra le singole comunità".

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