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Unione dei Comuni morta? Balzani punzecchia Frassineti: "Neanche una frase di autocritica"

Che l'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese sia ormai un'esperienza morta, con la decisione del Comune di Forlì di uscirne è ormai una posizione condivisa

Che l'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese sia ormai un'esperienza morta, con la decisione del Comune di Forlì di uscirne è ormai una posizione condivisa. Il 'de profundis' è stato recitato in ultimo anche da Giorgio Frassineti, ex sindaco di Predappio, ma anche ex presidente della stessa Unione dal 2017 al 2019. Meno condiviso, però, il motivo del fallimento. E a metterci un po' di pepe è l'ex sindaco di Forlì Roberto Balzani, che nel 2014 tenne a battesimo l'Unione dei Comuni per come è disegnata oggi: cioè una grande unione di 1.262 kmq e 186.000 abitanti, la più vasta e popolosa unione italiana, primato che deriva esclusivamente dalla scelta di comprendere in essa il capoluogo.

Scrive Balzani: “L'Unione dei Comuni della Romagna forlivese è defunta da tempo. E pare ingeneroso infierire sul suo cadavere, come fa l'ex sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, con poche frasi sbrigative e ovviamente mai autocritiche. Se vogliamo capire perché un progetto difficile e visionario, sicuramente troppo ambizioso, nato molto prima della legge Delrio, è finito male, discutiamone con pacatezza. Sarebbe utile a tutti, anche ai fautori del neocampanilismo, prevalenti nel PD come nella Destra locale. Così capiremo dove Giorgio (e non solo lui) vorrebbe portare il nostro territorio, come amministrarlo, quale futuro dargli”.

Con l'indebolimento della Provincia, ente che permane ma con funzioni limitate rispetto alla precedenti, e senza un'Unione dei Comuni che non sia in agonia, restano sul campo i temi delle politiche sovra-comunali e dei servizi che i piccoli Comuni a stento riescono a garantire. Sempre Balzani: “Oggi nel Forlivese l'unica istituzione a occuparsi di progetti di qualche ampiezza è la Fondazione, non certo i Comuni. Può darsi che questa sia la soluzione augurabile. Ma non prendiamocela con i morti come se fossero ancora vivi e vegeti: pugnalare i caduti è nello stile di Maramaldo. Alla Unione si riservi al più un requiem. Quello non si dovrebbe negare a nessuno”.

Nella sua riflessione Giorgio Frassineti, ex sindaco di Predappio è stato netto: “L’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese a 15 è stata chiaramente un fallimento, una realtà che ha incarnato lo spirito del famoso e dannoso Decreto del Rio, secondo solo come dannosità alla modifica del Titolo V della Costituzione, che aveva tra gli altri scopi quello della eliminazione delle Provincie, trasformate in area Vasta, e la riorganizzazione del territorio in Unioni dei Comuni. L’Unione dei Comuni è stata una veloce fusione fredda, costruita per avere il possibile vantaggio di poter attingere a fondi regionali previsti per i comuni che avessero attuato una unione conferendovi almeno quattro funzioni fondamentali”.

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