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Unione, Frassineti replica al sindaco e deputato Vietina: "Parole gravi ed offensive"

"Le parole del sindaco arrivano a costruire una dichiarazione, gravissima ed offensiva", afferma Frassineti

Giorgio Frassineti, presidente dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, replica alle esternazioni del sindaco di Tredozio e parlamentare di Forza Italia, Simona Vietina, intervenuto sul funzionamento dell’Unione. "Per un parlamentare forse è normale fare affermazioni alle quali non deve asseverare con i fatti e con la verità - premette Frassineti -.Per un sindaco, sebbene parlamentare, questo non è automatico se si trova in un contesto come quello dell’Unione dei Comuni. Non è vero, ad esempio, che “le giunte dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese siano una lite continua tra il direttore e il presidente dell’Unione”. Semmai lo sono tra componenti della giunta, separati ormai da un fossato ideologico che contrappone alla voglia di fare degli uni la pretestuosità capziosa di chi si prepara alle elezioni del prossimo anno, appoggiando ogni argomento sulla mancata realizzazione di programmi che ha sempre osteggiato in qualunque modo, anche paralizzando le attività amministrative. Una ulteriore prova di questo è stata data in forma molto generosa dal sindaco nell'ultima giunta".

Prosegue la replica: "Affermare, poi, che “ogni occasione è buona per attaccare e denigrare la direzione” è una modalità volgare e irrispettosa delle persone che ricoprono ruoli tecnici ancorché in via temporanea. Tra politica e burocrazia il rapporto dialettico è vivo e si regge su dinamiche che richiedono il confronto che è alla base dei compiti di indirizzo e controllo politico amministrativo da una parte e attuazione delle politiche dall’altra. È solo il caso di precisare che neanche al presidente dell’Unione (forse solo al sindaco di Tredozio, pare) la legge consente di “porre in essere azioni dirette ad andare dalla parte opposta rispetto alle scelte fatte dai sindaci”. Semplicemente perché le scelte dei sindaci diventano atti deliberativi e, una volta adottati, è compito della direzione attuarli, non del Presidente. Forse a Tredozio, Vietina ritiene che sia possibile agire al di là delle norme. In Unione non si può. È assolutamente falso che l’unione non operi per l'interesse dei comuni aderenti. Tale falsa affermazione serve solamente alla sindaca per dichiarare grossolanamente che il sottoscritto non gode più della fiducia dei sindaci".

Chiosa ancora il presidente dell'Unione: "Quanto all’affermazione avventurosa secondo cui “negli ultimi anni avremmo assistito al tentativo di impedire di organizzare l’unione secondo le linee approvate a maggioranza dei sindaci i quali hanno dovuto subire le scelte di Forlì sul dirigente del personale, sul piano occupazionale relativo all’organico, sul progetto unitario della sismica per i Comuni di pianura” forse è sufficiente ricordare che nell’Unione dei comuni della Romagna forlivese il sindaco di Forlì ha lo stesso potere decisionale di quello di Tredozio. E questo in barba al numero di abitanti, all’estensione territoriale, alla complessità delle organizzazioni. È forse il caso di riflettere un momento, se oggi ci troviamo nella condizione in cui tutte le scelte vengono prese a maggioranza, a causa dell’atteggiamento fazioso e irresponsabile di chi siede in giunta solo per spaccare, per non fare nulla, con il solo obiettivo di creare artificiosamente alibi di inefficienza che, sono certo, brandirà come argomenti di campagna elettorale".

"Le affermazioni del sindaco di Tredozio poi continuano, dimostrando tutta la loro inconsistenza quando questa sostiene che “gli scarsi risultati conseguiti che starebbero dimostrando il fallimento del progetto dell’Unione”. Ma la politica pianifica. La macchina amministrativa attua - sottolinea Frassineti -. Il presidente non può autonomamente dare attuazione a progetti come ad esempio l’esercizio Associato degli uffici di ragioneria, se è vero che sono già a disposizione finanziamenti per lo studio di fattibilità. Se siamo ancora di fronte a un nulla di fatto è un problema di attuazione degli indirizzi, e tale situazione non può essere addebitata a chi tali indirizzi li ha dati, cioè la Giunta dell’Unione o al presidente".

Conclude Frassineti: "Le parole del sindaco arrivano infine a costruire una dichiarazione, gravissima ed offensiva, legata al tentativo di scindere le funzioni di segretario e di direttore, in cui sostiene che questo verrà fatto senza previo parere dei sindaci, i quali avevano invece scelto di accorpare, per conseguire risparmio ed efficientamento. Occorre ricordare che la decisione assunta, anche dalla Vietina, era provvisoria, nelle more di una futura scelta operativa diversa, visto che l’attuale segretario dell’Unione titolare delle funzioni (quella di direttore, peraltro, in via provvisoria prorogata di sei mesi) è segretario contemporaneamente di altri quattro Comuni. La scelta, si ribadisce fu assunta dalla Giunta in via provvisoria e l’adozione di un altro indirizzo sarebbe sempre di competenza della Giunta (e anche della Vietina dunque), con l’obbligatorio parere della giunta e quindi dei sindaci. Ma questo il deputato Vietina sembra volerlo ignorare".

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