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Vaccini e ritardi, Ragni (FdI): "Estendere il servizio a domicilio agli over 80"

"Come Fratelli d'Italia non ci abitueremo mai a questi disservizi e per la nostra regione abbiamo in mente un'altra forma di servizio sanitario, più vicina al cittadino e non così distante o problematica come è oggi"m afferma Ragni

In Emilia Romagna conclusa la prima fase di vaccinazione rivolta al personale sanitario e sociosanitario, tocca ai quasi 370mila cittadini over 80, che pochi giorni fa hanno ricevuto una lettera a firma del presidente Stefano Bonaccini, che li invita a prenotarsi in farmacia. "E i primi effetti di questa sollecitazione li abbiamo già visti nelle nostre città ed anche a Forlì - esordisce Fabrizio Ragni, vicecoordinatore provinciale di Fratelli d'Italia -. Code in farmacia, sistemi informatici in blocco e appuntamenti vaccinali che slittano nel tempo, anche fra un mese, ad aprile, e fuori città. Se da una parte è condivisibile il coinvolgimento delle stesse farmacie anche nella campagna vaccinale, dall'altro emerge ancora una volta la disorganizzazione di un sistema che non avvicina il servizio sanitario al cittadino, al territorio. E a smantellare questa rete di prossimità sono state proprio le giunte regionali di centrosinistra negli ultimi due decenni".

"Il coinvolgimento dell'organizzazione pubblica dovrebbe essere di grande rilievo nella definizione dei percorsi di contrasto alla pandemia. E di questa distanza dalle istituzioni ai cittadini la si era già vista nella mancata individuazione del punto vaccinale a Forlì, che soltanto dopo varie sollecitazioni, anche nostre, è stato attivato negli spazi della Fiera, in via punta di Ferro - prosegue Ragni -. C'è anche la questione del ritardo dell'Emilia-Romagna nella somministrazione delle vaccinazioni rispetto alle dosi ricevute. Prima di noi Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Campania e Friuli Venezia Giulia. Lentezza che contrasta con la propaganda di Bonaccini. Noi continuiamo a ritenere che si dovrebbe rafforzare in uomini e mezzi il servizio pubblico sanitario regionale e aumentando le unità operative si sarebbe potuto disporre un servizio di vaccinazione a domicilio per tutti gli over 80enni e non soltanto per gli anziani non autonomi che sono assistiti a domicilio dai loro coniugi o da altri parenti in qualità di caregiver. A Forlì, purtroppo, in questi mesi ci siamo abituati ad assistere o sopportare personalmente file estenuanti al 'punto tamponi' della Fiera, e uguali disservizi o lungaggini burocratiche ci sono state segnalate da altri cittadini per l'accesso ai test sierologici ed ai tamponi antigenici. Come Fratelli d'Italia non ci abitueremo mai a questi disservizi e per la nostra regione abbiamo in mente un'altra forma di servizio sanitario, più vicina al cittadino e non così distante o problematica come è oggi".

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