Valorizzazione del platano di Carpinello, Italia Nostra: "Un'operazione a rischio"
È difficile comprendere le ragioni che guidano il progetto di "valorizzazione" del platano orientale di Carpinello. Si tratta di un albero monumentale, l'unico tutelato presente nel nostro comune e la legge regionale n.2 del 1977, ancora vigente, ne prevede espressamente la protezione riconoscendone il notevole interesse scientifico ed ecologico. Il decreto regionale che assoggetta a particolare tutela questo straordinario esemplare arboreo, oltre ad indicare la sua esatta ubicazione, le sue caratteristiche e le modalità di segnalazione in loco, stabilisce i criteri di applicazione del regime di tutela nonché i soggetti a cui la tutela viene affidata. Il decreto fissa anche il tipo e le modalità degli interventi necessari ad assicurare la buona conservazione dello stato vegetativo dell’esemplare tutelato.
A fronte di queste disposizioni volte alla tutela del maestoso platano, ci chiediamo cosa abbiano a che fare con questi obiettivi primari le torrette per avvicinare i cittadini alla chioma dell’albero approfittando delle zone meno fitte o altre azioni di dubbia necessità. Non sfuggirà agli amministratori che un albero così imponente può essere rifugio per avifauna che può nidificarvi e che avvicinare pericolosamente persone alla chioma recherebbe solo disturbo agli uccelli fino ad impedire loro di frequentare l’albero per la propria riproduzione. Ci preoccupano anche le non necessarie “potature” a cui si vorrebbe sottoporre una pianta che cresce tranquillamente in un’area libera e priva di ostacoli, intervenendo sul prezioso equilibrio naturale raggiunto dopo i disastri bellici che ne avevano distrutto il contesto.
L’intervento dovrebbe limitarsi a mettere in atto gli interventi maggiormente utili per delimitare l’area circostante l’albero, per garantire anche la protezione del suolo su cui sorge, accompagnando la necessaria recinzione con adeguati pannelli informativi. Al contrario, il progetto prevede di facilitare l’accesso all’area, magari addirittura realizzando un parcheggio, operazione che potrebbe avere un impatto sia sulla destinazione agricola dell’area, sia sulla viabilità con rischi qualora si optasse per un collegamento alla via Cervese. Suggeriamo infine toni sobri negli annunci: non vorremmo che il platano, per l’attenzione e l’interesse che suscita, diventasse un facile obiettivo per i tanti piromani che proprio in questo periodo stanno appiccando fuochi ovunque.
Il Consiglio direttivo Italia Nostra Sezione di Forlì