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Verso il 2019, la Lega: "Di Maio mette una pietra tombale sul Drei-bis"

È questa la constatazione di Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna neo eletto al Parlamento, e di Daniele Mezzacapo, capogruppo della Lega in Consiglio comunale e segretario cittadino del Carroccio

“Marco Di Maio mette una pietra tombale sul futuro di Davide Drei come sindaco di Forlì”. È questa la constatazione di Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna neo eletto al Parlamento, e di Daniele Mezzacapo, capogruppo della Lega in Consiglio comunale e segretario cittadino del Carroccio, dopo aver letto le dichiarazioni del parlamentare pubblicate sulla stampa locale.

"Di fatto, appare curioso che Di Maio ribadisca una sorta di presa di distanza dall’attuale Pd, il partito che è stato il trampolino di lancio per la sua carriera politica, sottolineando di aver portato avanti la campagna elettorale senza simboli, in nome dell’intera coalizione - affermano gli esponenti del Carroccio -. Ancora più singolare l’obiettivo palese di mettere in difficoltà Drei delegittimandone l’operato e chiudendo le porte all’ipotesi di una sua ricandidatura. Se, da un lato, non possiamo non concordare sull’inadeguatezza di Drei e della sua Giunta, ci pare strano che sia proprio Di Maio, un Pd doc, a mettere il sindaco nuovamente sulla graticola della vicenda di Livia Tellus, sollevata dalla Lega, lanciandogli un messaggio tutt’altro che subliminale sulle difficoltà che incontrerebbe a volersi ricandidare, con la spada di Damocle di un eventuale processo. E siccome, a parere di Di Maio, le possibili candidature alla carica di sindaco dovrebbero essere palesate mesi prima della campagna elettorale, ecco che Drei si troverebbe in gravi difficoltà a farlo con questo spauracchio. E forse potrebbe creare gravi imbarazzi anche all’interno del partito, uscito malconcio dalle recenti elezioni politiche".

"Ma non è tutto così semplice come lo vorrebbe far apparire Di Maio - concludono Morrone e Mezzacapo -. Di certo qualcuno ha ispirato al parlamentare questa uscita, che ha tutto l’aspetto di un messaggio trasversale e in codice all’interno del Pd. Evidentemente siamo di fronte a una guerra intestina arrivata alla resa dei conti. Cosa che non ci interessa più di tanto, se non fosse che le ricadute negative si riverberano su una città in sofferenza, con un sindaco che, a questo punto, risulta delegittimato dal suo stesso partito. Drei ne prenda atto e con una presa di coscienza di grande dignità rassegni le dimissioni. Forlì non può sopportare un altro anno in questa situazione di stallo".

Fratelli d'Italia

Davide Minutillo di Fratelli d'Italia parla di "scomunica ufficiale di Di Maio nei confronti del sindaco Drei". "Appare chiaramente come una mossa della disperazione quella del parlamentare forlivese che sta cercando di salvare il “poltronificio del Partito Democratico” - continua il consigliere comunale -. In queste ore tutti i dirigenti del Pd sono terrorizzati di perdere il potere ma soprattutto dall’idea di cercarsi un posto di lavoro. Chiaramente la scomunica ha il solo interesse elettorale e non il bene comune per la città di Forlì. Tuttavia ci lasciano perplesse le parole di Di Maio, che non ha riconosciuto i molteplici fallimenti della città su centro storico, immigrazione, sicurezza, quartieri, sport, cultura, scoiale, aeroporto  e commercio".

"In questi anni il sindaco Drei non ha portato a casa neanche un risultato ed anziché fare un mea culpa il partito democratico continua a non ammettere il proprio governo fallimentare. Inoltre Drei la smetta di nascondere la testa sotto la sabbia e per una volta dica la verità ed informi il consiglio su tutte le vicende giudiziarie che riguardano la sua amministrazione e l’unione e che fino ad adesso ha “furbescamente” nascosto sotto il tappeto - attacca Minutillo -. Anche lo stesso Di Maio in questi anni ha fatto poco per il territorio molto bravo solamente a sventolare slogan elettorali tradotti in un nulla di fatto, lo dimostra lo scarno risultato ottenuto alle politiche che gli hanno consentito di essere eletto per un soffio". 

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