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Vietina (FI): "“Servono risorse per potenziare l’organico delle scuole nei piccoli comuni"

“Servono maggiori risorse per potenziare l’organico delle scuole nei piccoli comuni e nelle aree interne in modo da ricorrere il meno possibile allo strumento delle pluriclassi"

“Servono maggiori risorse per potenziare l’organico delle scuole nei piccoli comuni e nelle aree interne in modo da ricorrere il meno possibile allo strumento delle pluriclassi e, quando ciò è inevitabile, assicurare un percorso scolastico di qualità e realmente efficiente, in particolare dopo un un anno in cui si è dovuto adottare la didattica a distanza a causa della pandemia, con gli effetti critici sull’apprendimento che ben conosciamo”. Così l’on. Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia Romagna e sindaco di Tredozio nel presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione Bianchi.

“Nei piccoli Comuni – spiega la parlamentare azzurra - all’atto della formazione delle classi, si rende spesso necessario ricorrere al modello delle pluriclassi che possono accogliere da 8 a 18 alunni, con una deroga a 10 per le scuole ubicate nelle piccole isole, nei comuni di montagna e nelle zone abitate da minoranze linguistiche. Un limite numerico che, tuttavia, non risponde all’esigenza di qualità e continuità del percorso formativo che deve essere assicurato anche in questa tipologia di classi. Il rischio, frequente nelle zone oggetto di progressivo spopolamento come quelle montane e marginali, è di accorpare anche tre o più classi, con ricadute in termini educativi per gli alunni, che non possono usufruire delle competenze e delle cure necessarie da parte degli insegnanti, e con un aggravio per i docenti ai quali, già con due classi insieme, sono richieste abilità maggiori anche in termini di organizzazione del lavoro. Con tre classi di età diverse, materie differenti, problematiche disomogenee, diventa impossibile svolgere le attività in modo istruttivo ed educativo ugualmente per tutti”.

“Ma sulla scuola non si possono fare altri passi indietro – prosegue – in particolare nei piccoli comuni e nelle aree interne dove rappresenta un’istituzione essenziale per ridurre l’isolamento e la marginalità dei territori. Se le pluriclassi permettono di mantenere il punto di erogazione del servizio, è allora necessario destinare adeguate risorse umane e strumentali affinché il ricorso alla pluriclasse sia limitato a pochi casi, consentendo, invece, la formazione delle classi pure con piccoli numeri, anche al fine di evitare che i genitori valutino di spostare i propri figli in scuole di comuni limitrofi determinando così la chiusura di plessi e l’ulteriore impoverimento dei territori o il fenomeno dell’esodo verso i centri urbani più grandi. Se non si interviene in questo senso, lo spopolamento accelererà ancora di più. Il PNRR prevede interventi in materia di formazione delle classi e dimensionamento delle scuole: occorre destinare risorse per la formazione delle classi delle scuole site nei piccoli comuni e nelle aree interne e prevedere l’assegnazione di organici che consentano la flessibilità di insegnamento tra i diversi gruppi di alunni di età diverse, intervenendo eventualmente sulle assegnazioni in organico di fatto, da valutare di anno in anno, anche in relazione alla composizione della pluriclasse. Lo dobbiamo ai 10 milioni di abitanti delle aree interne e svantaggiate. E ai loro ragazzi e ragazze”.

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