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"Vino e salute, stop alla disinformazione": approvato all'unanimità provvedimento del consigliere regionale Pompignoli

"Il vino è territorio, cultura e tradizioni - afferma Pompignoli - ed equipararlo ad altri alcolici o superalcolici è sintono di ignoranza e disinformazione; bere vino con moderazione, in modo corretto e responsabile è salutare"

È stato accolto all’unanimità l’ordine del giorno promosso e presentato mercoledì mattina in Assemblea Legislativa dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, per sollecitare la giunta Bonaccini "a farsi portavoce, presso le competenti sedi istituzionali nazionali ed europee, della necessità di difendere il vino nella sua corretta identità, biodiversità e tradizione". "Il vino è territorio, cultura e tradizioni - afferma Pompignoli - ed equipararlo ad altri alcolici o superalcolici è sintono di ignoranza e disinformazione; bere vino con moderazione, in modo corretto e responsabile è salutare".

Non ha dubbi il consigliere regionale Pompignoli rispetto al valore, alla storia e alla qualità del vino romagnolo: "Negli ultimi mesi si sta diffondendo una pericolosa scuola di pensiero secondo la quale il vino è dannoso per la salute al pari di tutte le altre bevande alcoliche e superalcoliche in commercio nel nostro Paese. Questo tipo di approccio, infondato e semplicistico, non distingue nemmeno tra tipologie di prodotto e modalità di consumo. Si tratta di una presa di posizione che mette a serio rischio un intero settore, caratterizzato da eccellenze tipiche del nostro territorio, di rilevanza nazionale ed internazionale, con un comparto articolato che genera milioni di posti di lavoro e traina gran parte della nostra economia".

Il tema è stato affrontato in questi giorni, durante il Forum Mondiale delle Cooperative Vitivinicole promosso da Caviro, al quale hanno partecipato numerosi rappresentanti delle principali cantine sociali d’Italia, Spagna, Francia, Uruguay, Cile, Argentina, Portogallo e Brasile. "Sulle peculiarità del vino e sul suo retaggio storico-culturale non si dovrebbe discutere - conclude -. Così come non si dovrebbe discutere del valore delle filiere produttive del vitivinicolo di questa Regione. Il nostro è un prodotto di assoluta qualità, intrinseco di storia e tradizioni, punto di riferimento importantissimo di tutto l'agroalimentare italiano". 

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