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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Voto unanime al cambio dello Statuto per riformare i quartieri, la Lega: "Mano tesa all'opposizione"

Soddisfazione viene espressa anche da Elio Dogheria, capogruppo della lista civica "Forlì Cambia": "Non ci sono vincitori, né vinti"

"Una mano tesarivolta alle forze di opposizione da parte dell’assessore al Decentramento Andrea Cintorino nel nome del bene pubblico, nell’interesse della comunità forlivese, della strategicità dei quartieri e del loro intrinseco valore partecipativo”: la consigliera comunale della Lega, Giorgia Bedei, commenta così l’approvazione all’unanimità della delibera consiliare che modifica l’articolo 48 dello Statuto, anticamera del processo di riforma vero e proprio dei quartieri di Forlì. Il voto è avvenuto lunedì pomeriggio in Consiglio comunale. Scrive Bedei: "Ringrazio Cintorino per aver agito con profondo senso di responsabilità e condiviso con i rappresentanti di quartiere, le forze politiche di opposizione e gli organi competenti, il percorso di definizione e adeguamento dell’impianto di partecipazione del nostro Comune. Grazie a un lavoro corale e a un prezioso percorso di sintesi che ha visto la Lega protagonista della stesura del nuovo riassetto normativo, questa città vede consolidato il ruolo dei suoi quartieri e quello dei comitati, tutelata la rappresentatività del territorio e la partecipazione dei forlivesi alla vita del nostro Comune”. Sull'argomento sono intervenuti anche i gruppi di centro-sinistra, che spiegano di aver fatto cambiare indirizzo all'amministrazione Zattini.

“I quartieri sono i pilastri della partecipazione – commenta in chiusura la consigliera leghista Bedei – la loro valorizzazione è sempre stata la bussola di questo esecutivo che ha voluto ergerli ad esempio di dialogo con le opposizioni consiliari e condivisione di un percorso comune. Un percorso che ne ha messo al centro il ruolo di portavoce dei territori, al netto dei mutamenti socio demografici che hanno investito anche la nostra comunità. La riforma del decentramento forlivese si profila dunque multilaterale, ispirata a criteri di ragionevolezza, collaborazione e civismo fino ad oggi mai sperimentati dalle passate amministrazioni”.

Soddisfazione viene espressa anche da Elio Dogheria, capogruppo della lista civica "Forlì Cambia": "Il percorso intrapreso per la revisione del regolamento dei quartieri, che ha portato alla modifica statutaria dell’art. 48, è stato vivace e contraddistinto da un confronto reale tra le forze politiche rappresentate all’interno del consiglio. Seguendo l’invito proveniente da più parti, si è cercata la massima condivisione nello scrivere le regole fondamentali del nostro Statuto. Il testo finale è un buon compromesso, che porta a ritenere che in questa partita non vi siano stati vincitori, né vinti. Non vi è  stato, da parte delle forze di maggioranza, alcun pregiudizio nell’affrontare il tema della partecipazione nei quartieri, essendo ben consapevoli che tutte le realtà di base, in qualsiasi forma giuridica in cui i cittadini contribuiscono al benessere delle proprie comunità, attraverso un tentativo di risposta ai bisogni, vanno valorizzate ed incentivate" 

Ed ancora Dogheria: "Nel corso del dibattito è stato ricordato che i quartieri hanno avuto un ruolo storico in questa città, come luoghi di condivisione delle problematiche dei territori. Sul punto ritengo che sia giusto chiedersi se la funzione che hanno svolto in passato sia ancora attuale. Un dato che emerge dalla discussione di questi mesi e di cui si deve tenere conto, è che molte di queste realtà hanno il fiato corto e soffrono di un disinteresse da parte dei nostri concittadini. Compito di un’amministrazione accorta, per superare questa impasse, è andare nella direzione di una razionalizzazione e semplificazione, con un accorpamento e riduzione del numero dei quartieri, anche in modo da favorire un’interlocuzione virtuosa con l’amministrazione comunale. In questo senso, si auspica una nuova vitalità ed una ripartenza di tali organismi, mantenendo inalterato il sistema di elezione a suffragio universale, per garantire un rinnovamento degli stessi di cui si avverte un grande bisogno". 

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