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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

"Anima e coraggio", l'autobiografia di Dino Amadori per la lotta contro il cancro

Al termine della presentazione, durata circa un’ora, Amadori si è prestato ai tanti che hanno fatto la fila per una dedica personale sul libro

La “Fiasca Bistrot” di Forlì ha ospitato lunedì la prima presentazione dell’autobiografia professionale del prof. Dino Amadori, dal titolo “Anima e Coraggio. La mia vita contro il cancro”. Il presidente Ior e direttore scientifico emerito dell'Irst Irccs ha parlato di fronte a una platea di circa 70 persone per un’ora, spaziando dalla decisione, presa durante l’infanzia trascorsa a Corniolo, di combattere il cancro, a quello che nella sua opinione sarà il futuro dell’oncologia romagnola. Nel mezzo di questo lungo “viaggio”, sono stati tanti i passaggi memorabili. “Mia madre mi chiedeva sempre cosa volessi fare da grande: io le rispondevo che volevo fare il papa, perché ascoltavo alla radio i suoi messaggi e mi sembrava avesse sempre molto da dire. Ma lei, che era una cattolica anti-clericale, mi diceva che i papi erano tutti vecchi e, una volta eletti, poi morivano presto. Così mi focalizzai su ‘quel brutto male lì’: sì, perché nel nostro paesino si faceva menzione di altre patologie mortali, quali l’infarto, ma il cancro si aveva paura persino di nominarlo, sia quando qualcuno si ammalava, sia quando ne moriva. Era come un lutto pre e post mortem”.

           anti anche i ricordi di altri grandi personaggi storici forlivesi, che hanno avuto un impatto importante sulla vita dell’oncologo. “Non posso non citare, in questo bel luogo a lei intitolato, Annalena Tonelli, che mi ha insegnato l’importanza di dedicare la propria vita agli altri. Ci tengo a ricordare anche Lamberto Valli, morto di un tumore, che parlò ad una trasmissione radiofonica del suo cancro, in un periodo come vi dicevo in cui anche citarlo faceva paura”. Alla fine anche un messaggio per i più giovani presenti per l’occasione. “Ricordate: non c’è nulla che non si possa fare se si vuole fortemente una cosa. Non c’è bisogno di raccomandazioni o conoscenze: solo di fatica e sacrificio. Io sono figlio di un autista e di una maestra elementare. Per completare la mia educazione mi sono trasferito a Forlì, a Siena, a Pisa: pur vivendo in ambienti famigliari, ho conosciuto da vicino cosa volesse dire essere un emigrante. È ora che l’Italia ritrovi la sua leadership, in Europa e nel mondo. Siamo il paese di Leonardo, di Galileo, di Michelangelo: dobbiamo rimboccarci le maniche. È ora di un nuovo Rinascimento, altrimenti saremo sempre i vassalli altrui”.

Al termine della presentazione, durata circa un’ora, Amadori si è prestato ai tanti che hanno fatto la fila per una dedica personale sul libro. Il ricavato della vendita dell’opera verrà interamente utilizzato per i progetti di prevenzione, di assistenza gratuita ai pazienti e di sostegno della ricerca scientifica all'Irst Irccs di Meldola che l’Istituto Oncologico Romagnolo porta avanti dal 1979. Il libro si può trovare nella sede dello Ior di Forlì, in via Andrea Costa 28. 

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