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La Farmacia Oncologica Irst raddoppia l'automazione: arrivato il secondo robot

L’implementazione è la prima e più importante conseguenza del piano di sviluppo che porterà alla realizzazione della Farmacia Oncologica Unica della Romagna

Raddoppia l’automazione nel servizio di Farmacia Oncologica dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs. Da qualche settimana è, infatti, entrato in funzione un secondo robot – gemello di quello installato nel 2011 – utilizzato per l’allestimento automatizzato dei farmaci oncologici sia tradizionali sia innovativi. L’implementazione, risultato della collaborazione tra Irst Irccs e l’impresa Loccioni, è la prima e più importante conseguenza del piano di sviluppo che porterà alla realizzazione della Farmacia Oncologica Unica della Romagna. Perno operativo della nuova facility, che troverà spazio in un edificio di prossima costruzione nei pressi dell’Istituto (alla cui posa della prima pietra da parte del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, lo scorso 16 aprile ha assistito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) e che entrerà in funzione tra 2020 e 2021, sarà, infatti, proprio l’altissima automatizzazione.

Così da esser pronti ai futuri ritmi produttivi che porteranno la Farmacia Unica Oncologica ad allestire farmaci oncologici sia per i reparti Irst sia per quelli dell’Ausl Romagna, a regime si stima che dovranno esser allestiti quasi 90mila preparati all’anno, "l’attuale servizio studierà le modalità migliori per sfruttare il lavoro simultaneo di due robot e per massimizzarne le prestazioni - illustra Carla Masini, direttore di Farmacia Oncologica Irst -. L’avvio delle attività del robot “gemello” non riguarda, però, solo l’ambito di “test” e ricerca ma anche la produzione presente".

Accanto alle prospettive future si allineano le attuali esigenze: il volume di produzione è, infatti, tale da richiedere il raddoppio tecnologico, proprio a fronte degli eccellenti risultati di efficienza raggiunti con l’utilizzo di un solo robot. Le due strumentazioni (i cui costanti aggiornamenti hardware e software messi in campo dall’impresa Loccioni grazie proprio alla stretta collaborazione con Irst e con la community degli utilizzatori di cui fanno parte alcuni tra i migliori ospedali del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, rendono i due robot pressoché identici) risponderanno, quindi, a necessità di tipo quantitativo. Dal punto di vista qualitativo è ormai dimostrato il valore e la sicurezza degli allestimenti automatizzati.

"La Farmacia Oncologica Irst - continua Masini - fin dal 2011 ha scelto di abbracciare la robotizzazione per i suoi molteplici vantaggi in termini di minor personale impiegato nella lavorazione (aspetto che incide positivamente sulla sicurezza del lavoratore che è meno esposto a sostanze potenzialmente tossiche), per la possibilità di avere un completo riconoscimento e tracciabilità dei prodotti, per il controllo delle “pesate” dei farmaci e la standardizzazione dei limiti di quantità di rilascio del prodotto. La presenza di un database sempre aggiornato e aggiornabile dei farmaci robotizzabili consente, inoltre, in totale sicurezza, quella flessibilità necessaria per accompagnare lo sviluppo terapeutico”.

Negli anni di utilizzo del "sistema ApotecaChemo" è stato condotto in Irst uno studio incentrato sulla valutazione dei tempi di lavorazione comparando quella automatizzata a quella manuale: “I dati dimostrano che - spiega Caterina Donati, responsabile del Laboratorio di Farmacia Irst - l’uso dei robot permette un impiego più virtuoso del personale tecnico che può essere dedicato ad altre attività fondamentali come lo studio di nuovi progetti di ricerca, la sperimentazione clinica, la gestione del magazzino e altro". Si conferma, così, la forza dell’esperienza di Irst con il sistema ApotecaChemo e la collaborazione con Loccioni, per garantire a tutti i pazienti oncologici presi in carico i più alti standard di qualità della cura. 

Come evidenziato dal direttore sanitario Irst, Mattia Altini, la robotizzazione dei processi sarà l’architrave della nuova struttura produttiva che oltre a rappresentare un modello per i processi messi in campo avrà nelle "attività di produzione di radiofarmaci un ulteriore servizio unico in Italia; realizzeremo, infatti, la prima Radiofarmacia secondo le norme di buona fabbricazione (Gmp) accreditata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per la realizzazione e lo sviluppo di nuovi trattamenti per cura e diagnosi. Gli allestimenti non serviranno solo le esigenze di Irst ma saranno la base per ricerche condivise nella rete degli Irccs nazionali".    

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