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Salute

La ricetta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: come fare l'"amuchina" in casa

La ricetta è stata creata dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’inizio della diffusione del virus Ebola in Africa

Come l'oro. Con l'emergenza coronavirus è diventato l'oggetto più desiderato. Mentre si discute sull’utilità o meno di indossare le mascherine, tutti gli esperti sono concordi sul fatto che l’igiene delle mani sia fondamentale per evitare la trasmissione del virus. In molti si sono precipitati alla corsa all'acquisto del gel disinfettante per le mani, restando tuttavia con le mani bucate. Il prodotto è diventato il protagonista indiscusso di tanti meme che stanno impazzando sui social, come "vendo Ferrari per Amuchina". C'è anche chi si sta dilettando nella produzione "fai da te".

Un metodo sicuro per creare un gel detergente fatto in casa simile all’amuchina esiste. La ricetta è stata creata dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’inizio della diffusione del virus Ebola in Africa. L’obiettivo era quello di mettere a disposizione della popolazione un disinfettante "low cost" e facilmente reperibile anche nei villaggi più remoti. L'ingrediente base è l'alcol etilico, efficacissimo per disinfettate in poche decine di secondi la pelle a patto che le mani siano pulite e che la concentrazione di alcool sia tra il 60% e l'80% circa.

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La ricetta dell'Oms per un litro di prodotto prevede 833 ml di alcol etilico al 96%, 42 millilitri di acqua ossigenata al 3%, 15 millilitri di glicerina (glicerolo) al 98% e acqua distillata oppure bollita e raffreddata quanto basta per arrivare a 1 litro. Il contenitore può essere di plastica o vetro, mentre la soluzione può essere mescolata con attrezzi di plastica, metallo o legno. Una versione alternativa prevede l'utilizzo di alcol isopropilico al posto di quello etilico.

L'Organizzazione mondiale della Sanità ha appurato che l'alcol etilico non deve essere in percentuale inferiore al 75% e che agisce meglio diluito in acqua. La glicerina è nella ricetta in quanto serve ad aumentare la densità del prodotto evitando che scivoli via dalle mani, senza poter esplicare il suo effetto disinfettante. L'acqua ossigenata serve ad eliminare eventuali spore batteriche non uccise dall'alcol.

Tuttavia assare velocemente il prodotto sulle mani non è sufficiente ad una corretta disinfezione. Il Ministero della Sanità spiega infatti che una corretta igiene delle mani richiede che si dedichi a questa operazione non meno di 40-60 secondi se si è optato per il lavaggio con acqua e sapone; e non meno di 30-40 secondi se invece si è optato per l’uso di igienizzanti a base alcolica come quello della ricetta. L'uso frequente e prolungato inoltre non fa certo bene, perché può provocare secchezza della cute e, soprattutto, potrebbe favorire lo sviluppo di resistenze nei batteri, aumentando il rischio di infezioni.

Se non si ha la possibilità di lavarsi le mani, i disinfettanti migliori sono quelli a base di ipoclorito di sodio. I prodotti a base di cloro sono efficaci disinfettanti (a certe concentrazioni) soprattutto per le superfici. Tra loro c'è anche la candeggina sebbene non sia indicata come presidio medico. Per disinfettare le superfici, per paura del proliferare del virus, quindi i detersivi che si acquistano normalmente al supermercato vanno più che bene.

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