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Forlimpopoli, torna il progetto "A scuola bevo H2O": un risparmio di 200mila bottigliette

L’anno scorso ogni plesso scolastico di elementari e medie è stato dotato di due erogatori di acqua, come due piccole “case dell’acqua” all’interno di ogni scuola

Secondo anno per il progetto "A scuola bevo H2O" del Comune di Forlimpopoli. Giovedì mattina l’assessore alla Scuola Sara Pignatari e l’assessore all’Ambiente Gian Matteo Peperoni hanno consegnato a tutti i bambini di prima elementare le loro nuove borracce in acciaio inox. L’anno scorso ogni plesso scolastico di elementari e medie è stato dotato di due erogatori di acqua, come due piccole “case dell’acqua” all’interno di ogni scuola. Ogni studente dalla prima elementare alla terza media ha ricevuto in dono la sua borraccia in acciaio da utilizzare tutti i giorni in sostituzione delle bottigliette di plastica, delle lattine o del tetrapak. Quest’anno il progetto continua regalando ai 135 alunni delle 6 prime elementari la loro borraccia.

"Sono circa 1100 i ragazzi che frequentano le scuole elementari e medie di Forlimpopoli; ogni giorno fanno merenda e bevono a scuola. Con questo progetto ogni giorno a Forlimpopoli si risparmiano 1100 bottiglie di plastica che corrispondono a quasi 200mila bottigliette in un anno scolastico - commenta Peperoni -. E’ un piccolo gesto che rende gli studenti protagonisti consapevoli della lotta quotidiana all’inquinamento e allo spreco, e che mira alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti". Come lo scorso anno, partner dell’iniziativa è Romagna Acque, che fornisce ottima acqua ai nostri acquedotti, e che ha contribuito all’acquisto delle borracce. La cifra restante è stata coperta dal Comune che ha partecipato ad un bando regionale per progetti di riduzione dei rifiuti.

Prosegue l'assessore all'Ambiente: "L’acqua del nostro acquedotto è di ottima qualità e non percorre neanche un chilometro consumando benzina, a differenza dell’acqua in bottiglia o delle bibite in lattina o tetrapak. E’ un’acqua che evita l’inquinamento atmosferico dovuto alla produzione, al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie stesse. Il tutto si traduce in un risparmio economico e in un beneficio in termini di ambiente e salute. Le famiglie diventano parte attiva del progetto: esse risparmieranno denaro nell’acquisto di bevande ed al contempo contribuiranno alla riduzione degli investimenti e dei costi di gestione per il recupero e il riciclo della plastica, del tetrapak e dell’alluminio".

Osserva Peperoni: "Se analizziamo i Pet con cui sono prodotte le bottiglie di acqua minerale, abbiamo i seguenti dati che ne caratterizzano l’impronta ecologica: in fase di produzione un chilo di Pet (75 bottiglie da 0,5 litri) consuma 2 chili di petrolio e 17,5 litri d’acqua rilasciando poi nell’atmosfera 40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo, 20 grammi di ossidi di azoto, 18 grammi di monossido di carbonio e 2,3 chili di anidride carbonica (gas responsabile dell’effetto serra)".

L'assessore snocciola altri dati: "Valutando il prelievo annuo di 99mila litri complessivi dai sei distributori (1.100 alunni per 50 centilitri per 180 giorni all'anno) si ottengono i seguenti risultati in termini di minore/mancato impatto ambientale: 200.000 bottiglie in Pet da 0,5 litri in meno ogni anno con una riduzione annua di circa 2,70 tonnellate di rifiuti plastici, 105 chili di idrocarburi, 66 chili di ossidi di zolfo, 53 chili di ossidi di azoto, 48 chili di monossido di carbonio, sei tonnellate di anidride carbonica e 2.640 litri d’acqua".

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