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Scuola, i docenti scendono in piazza: presidio davanti all'Ufficio Scolastico Territoriale

"Non è più rinviabile la stabilizzazione del personale scolastico se si vuole sostenere la qualità delle nostre scuole" si legge in una nota

“Di solito sono gli studenti a scendere in piazza, questa volta volta lo faranno i docenti ed il personale tecnico, senza interrompere la loro importante funzione educatrice verso i ragazzi e con senso di responsabilità nei confronti delle loro famiglie.”

Esordiscono così i segretari generali della scuola di  CGIL CISL UIL di Forlì-Cesena nel presentare un’iniziativa che coinvolge tutti i docenti e il personale tecnico, cosiddetto ATA, delle scuole statali della provincia di Forlì-Cesena. Infatti i sindacati chiamano i lavoratori della scuola a scendere in piazza il prossimo martedì 12 marzo dalle ore 14,30 alle 16,30 proprio davanti all’Ufficio Scolastico Territoriale (viale Salinatore a Forlì).

"Una manifestazione organizzata dai sindacati della scuola di CGIL CISL UIL di Forlì-Cesena, con l’adesione anche dei sindacati autonomi, per tutelare quei lavoratori della scuola che da tempo educano i cittadini di domani, ma che ancora non hanno avuto il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto ad avere un posto di lavoro stabile. Le proposte sindacali sono ben chiare e definite: assunzioni dei docenti e degli ATA per coprire gli oltre 150.000 posti liberi che ci saranno dal 1° settembre 2019, una fase transitoria in cui stabilizzare il lavoro dei docenti già abilitati o con 3 anni di servizio, misure che risolvano in modo chiaro e definitivo la vertenza dei diplomati magistrali, la stabilizzazione nell’organico di diritto dei 56.000 posti autorizzati, organici adeguati per diffondere il modello del tempo pieno" si legge nella nota.

“La manifestazione – concludono i segretari - intende sostenere questa piattaforma unitaria di richieste con l’obiettivo di arrivare alla soluzioni di problemi che riguardano la dignità nel lavoro delle persone e l’aspetto più delicato della nostra società: l’educazione dei giovani.”
 

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