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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le conseguenze della pandemia

Pandemia tra lockdown, smartworking, dad. L'intervista allo psicologo: "Per le donne un maggiore carico"

L'INTERVISTA - Gabriele Raimondi, presidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna spiega come la pandemia abbia impattato sulle famiglie e soprattutto sulle donne

La pandemia, i lockdown, lo smartworking, la dad, le quarantene e gli isolamenti hanno messo a dura prova la maggior parte delle persone e delle famiglie. Ma questa lunga situazione, dalla quale ancora non siamo usciti, ha impattato in maniera ancora più violenta sulle donne. Gabriele Raimondi, presidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna, che interverrà lunedì al webinar organizzato da Cna Forlì-Cesena “L’impresa è donna – Volersi bene per vincere le sfide di ogni giorno”, fa il punto sulle difficoltà.

Durante la pandemia come è cambiato il lavoro per le donne?
C'è stato un aumento del carico di cura soprattutto per loro, legato alla diversa organizzazione della gestione familiare ad esempio con i figli in dad. Sappiamo bene che ancora la nostra cultura appoggia sulle donne questo tipo di cura

Per le donne imprenditrici è stato più complicato?
Sicuramente l'elemento di differenza per libera professioniste è stato, anche in questo frangente, il non avere accesso ad una serie di tutele che sono invece garantite per le dipendenti, ma questo è successo anche per gli uomini

Come Ordine degli psicologi avete riscontrato un aumento di richieste di aiuto da parte delle donne?
Abbiamo riscontrato in generale un aumento delle richieste, come ordine abbiamo anche portato l'attenzione alle esigenze delle nostre iscritte. L'aumento di richieste d'aiuto è stato trasversale, sono cresciute molto le richieste di intervento nella scuola e di fatto spesso ad occuparsi della scuola e dei figli sono, ancora una volta, le donne. Sono aumentati moltissimo i disturbi da ansia e depressione, questo sia per gli uomini che per le donne

Quali sono state le difficoltà maggiori?
Le difficoltà arrivano da vissuti conseguenti alla perdita del lavoro, difficoltà di gestione delle relazioni familiari, persone anziane che hanno perso situazioni sociali, prese molto spesso in carico dalle donne, aggiungendo ulteriore fatica psicologica ed emotiva

In famiglia cosa è cambiato?
Le relazioni familiari si sono modificate nei tempi e negli spazi, ci sono stati lunghi periodi in casa tra lavoro a distanza con figli e dad, con tutte le difficoltà della gestione di spazi fisici ed autonomia personale. Famiglie cresciute con tempi organizzati all'esterno, non preparate a questo cambiamento, in molti casi hanno avuto conflitti, anche se ci sono famiglie che invece hanno ritrovato equilibri

Quali sono i campanelli d'allarme da non sottovalutare?
L'avere smesso di cercare il piacere, il focalizzare propria attenzione solo sul superamento delle difficoltà in assenza della ricerca del benessere. In questo caso sarebbe opportuno richiedere un aiuto

A chi rivolgersi?
Alle strutture del territorio, case di comunità, psicologi dei nuclei di cure primarie, alle strutture del pubblico o a professionisti privati. Ricordo che sul sito dell'Ordine è presente un albo on line sul quale consiglio di verificare se il professionista sia iscritto, è presentato in modo geolocalizzato e per competenze, compresa la possibilità di fare terapia on line, in lingua straniera e nella lingua dei segni

Cosa pensa del bonus psicologo?
Ho una posizione ambivalente: ho apprezzato l'attenzione che le discussione sul bonus ha portato sul benessere psicologico, ma in sé si tratta di importi irrisori, in grado di dare una risposta assolutamente episodica. In Emilia-Romagna, invece,  insieme all'assessore dalla Sanità Donini, è stato preventivato un investimento circa 20 milioni all'anno per inserire psicologi nelle case della comunità

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