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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Osterie d'Italia 2022": gradito ritorno per la 'chiocciola' Slow Food ad un ristorante del territorio

Rispetto all’edizione precedente, pubblicata a cavallo di un periodo profondamente segnato dai cambiamenti e dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, Osterie d’Italia 2022 testimonia uno scenario davvero incoraggiante

E' stata presentata qualche giorno fa in anteprima  a una platea riunita di osti e, per la prima volta al pubblico, la nuova edizione di "Osterie d’Italia", dove compare anche un ristorante del territorio, ormai avvezzo a questo tipo di riconoscimenti: La Campanara di Pianetto di  Galeata, guidata da Alessandra Bazzocchi e Roberto Casamenti.

Rispetto all’edizione precedente, pubblicata a cavallo di un periodo profondamente segnato dai cambiamenti e dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, Osterie d’Italia 2022 testimonia uno scenario davvero incoraggiante. Innanzitutto, nella crescita dei numeri: su 1713 locali recensiti (1697 in Osterie d’Italia 2021), la Guida conta ben 120 novità, tra cui compaiono molte nuove attività aperte proprio negli ultimi due anni. Qui sono incluse anche realtà di ristorazione di simile impianto e offerta, ma con specifiche peculiari di ogni regione: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna e da quest’anno i forni e gli indirizzi dove acquistare le focacce di Genova e di Recco. A questo si aggiunge  un dato altrettanto interessante su quei locali che, per chiusura o per cambiamento del proprio percorso, sono usciti dalla Guida, di cui se ne conta un numero decisamente moderato. Segni evidenti, questi, che dimostrano come le osterie abbiano retto il colpo.

Le regioni che contano più osterie rappresentate sono la Campania (177), la Toscana (145) e il Piemonte (136), seguite da Emilia Romagna (124) e Puglia (111).  Il ritorno del massimo riconoscimento alle osterie, la Chiocciola, segna simbolicamente il ritorno alla tanto auspicata normalità. Dopo la sua sospensione nell’edizione dello scorso anno, l’assegnazione delle Chiocciole ai locali che più piacciono e convincono per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food equivale anche al ritorno sul campo della fitta e capillare rete di più di 200 collaboratori che, durante l’anno dell’uscita, hanno visitato in anonimato tutti i locali inclusi – modalità che definisce l’essenza della Guida sin dalla sua prima edizione. La regione che si aggiudica il maggior numero di Chiocciole è ancora una volta la Campania (23), seguita da Toscana e Piemonte (22) e Puglia ed Emilia Romagna (19) nel totale di 246 Chiocciole in tutta Italia.

E La Campanara è proprio tra i 19 locali che hanno conquistato il marchio Slow Food in Regione. Ecco la storia di questa osteria, raccontata da chi le ha dato vita: " Un geometra e una maestra si innamorano sette anni fa di questo luogo un po’ magico ed ecco l’osteria. Una piccola costruzione in sasso, anticamente canonica del paese, nella corte interna della splendida chiesa cinquecentesca di Santa Maria dei Miracoli. Roberto e Alessandra ne curano il restauro e quasi per gioco comincia la loro avventura. Non è semplice riassumere in poche righe che cosa noi pensiamo del cibo e del mangiar sano. Certamente Slow Food ci ha dato una mano; come dice Carlin Petrini se il cibo è buono, pulito e giusto, il più è fatto. Oggi pare che il cibo non sia più per i membri della nostra società un bisogno primario. Chi di noi va fuori a cena perché ha fame? Non siamo persone affamate ma forse abbiamo perso la via maestra. Ecco allora che assumono valore concetti a noi cari come l’attenzione alla stagionalità dei prodotti, la prevalenza delle materie prime del territorio, la nostra rete di produttori, affidabili che con trasparenza ci affidano i frutti del duro lavoro di allevare, coltivare… fuori dalle rotte della grande distribuzione. Ciascuno di noi ha il diritto di sapere da dove proviene ciò che mangia, chi se n’è preso cura, come gli viene somministrato". 

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