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Il famoso concerto forlivese di Chat Baker registrato furtivamente: spuntano dagli States i cd che riportano al 1984

"Riascoltando quelle 7 tracce tra cui una suggestiva 'Estate', del nostro indimenticabile Bruno Martino, una struggente 'My funny Valentine' e una commovente 'Forgetfull', il mio pensiero è andato inesorabilmente a quella serata del marzo del 1984", ricorda Michele Minisci

Fu uno storico concerto, quello del trombettista americano Chet Baker, che fu al  Naima jazz club di Forlì, il 4 marzo del 1984.  Fino ad ora testimoniato solo dai racconti. Ora in maniera fortuita è stata ritrovata la registrazione della indimenticabile serata, come racconta  Michele Minisci, allora direttore artistico del noto club forlivese.

“Quello di Chet Baker nel nostro club – ricorda Minisci -  era il primo importante concerto che organizzavamo dopo appena due anni di rodaggio con band  locali e alcune anche  di livello nazionale e quindi l’attesa era spasmodica. Mi ricordo bene di quel ragazzone che in ultima fila 'smanettava' con un apparecchio che capii subito essre un registratore e mi premurai di farlo smettere in quanto il management di Baker aveva raccomandato di proibire  qualsiasi registrazione del concerto. Alla fine del concerto il ragazzone si presentò e mi disse che si chiamava Roger Williams, che veniva dall’Oklahoma, lo stesso stato di Chet,  e che  studiava all’università  John Hopkins di Bologna e che mi avrebbe spedito i pochi brani che era riuscito a registrare prima del mio intervento censorio, lasciandomi i suoi recapiti.Non avendo ricevuto sue notizie per molto tempo mi decisi a telefonare alla John Opkins e dalla segreteria mi dissero che era  ritornato in America per motivi familiari".

"Solo qualche giorno fa mi arriva un piccolo pacchettino coi timbri postali di chiara provenienza americana contenente, con mia enorme sorpresa, 3 cd e un lunga lettera di quel Roger Williams che  si scusava per aver fatto perdere improvvisamente le sue tracce e mi informava che si era trasferito da qualche anno a New Orleans dove aveva ascoltato dalla Radio locale WWOZ ( una radio con cui abbiamo da tempo dei rapporti grazie alle varie citazioni che ci fa spesso nelle sue interviste Andy J. Forest, noto bluesman italo-americano residente da qualche anno in quella città) un servizio sui moltissimi musicisti jazz e blues che erano stati ospiti del club italiano Naima - continua Minisci -. Rintracciato il recapito del club tramite le pagine Facebook aveva deciso di spedirmi quella vecchia e famosa  registrazione del concerto di Chet Baker a Forlì, che aveva curiosamente e gelosamente conservato nel suo archivio,  non prima di averla masterizzata e mixata nel suo Electric Studios di Bourbon Street, di cui è conproprietario, con anche le immagini  del musicista in concerto nel nostro club tratte sempre dalle pagine social. Potete immaginare la mia sorpresa e la mia felicità. Incredibile".

"Riascoltando quelle 7 tracce tra cui una suggestiva 'Estate', del nostro indimenticabile Bruno Martino, una struggente 'My funny Valentine' e una  commovente 'Forgetfull', il mio pensiero è andato inesorabilmente a quella serata del marzo del 1984 quando il “mito” Chet Baker stava suonando sul palco del nostro jazz club e ci riportava in quell’atmosfera che aveva  avvolto e affascinato una intera generazione e a me sembrava di sentirlo suonare come se avesse ancora accanto Gerry Mulligan o Stan Getz, e di rivederlo sui palchi di tutto il mondo, osannato come il miglior rappresentante di quella lost generation che aveva tracciato negli anni Cinquanta un nuovo corso musicale nella storia della musica jazz: il cool jazz”.

Tra pochi giorni, il 20,21,22 maggio,  si svolgerà a Forlì il Jazz Festival dedicato da diversi anni al mitico trombettista americano.

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