Più attenzione ai disabili nel settore sanitario
Recita una segnalazione:
Il 14 settembre scorso una signora forlivese 76enne di 87 kg, non deambulante, e da 16 anni in carrozzella per invalidità al 100% con diritto di accompagnamento, si è recata presso una casa di cura della città per un esame radiologico (RX al rachide). Il tecnico di radiologia dopo aver permesso al marito di aiutare la signora a mettersi in piedi lo ha invitato ad uscire dalla stanza nonostante la moglie avesse richiesto la sua presenza. Dopo essere rimasta in piedi per poco tempo, le gambe hanno ceduto ed è rovinosamente caduta a terra. Sarebbe stato sufficiente far indossare al marito un grembiule anti raggi X o più semplicemente farla sdraiare su un lettino per eseguire l’accertamento richiesto. Le strutture sanitarie dovrebbero offrire organizzazione ed attenzione verso tutti i pazienti, ed ancor di più il personale sanitario dovrebbe manifestare comprensione e solidarietà per i non autosufficienti. Il paradosso in questo caso non è un errore diagnostico o terapeuritico, che è accettabile nell’ambito statistico, ma la mancanza di sensibilità, rispetto ed attenzione che una struttura sanitaria, nel suo insieme tra strumenti, servizi e personale, dovrebbe garantire. Amenchè non abbiamo abbandonato la strada della professionalità, dell’umanità, e della solidarietà scegliendo più antichi ed incivili percorsi medioevali.
Riccardo Bevilacqua