"Il grande e scandaloso business degli autodemolitori sulle spalle degli alluvionati"
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Sono i primi giorni concitatissimi dell’alluvione, quando tutto è ancora sommerso da acqua e fango e non sai da che parte farti per iniziare a sgomberare tutto ciò che si è messo di traverso e che per la maggior parte è da buttare, come le auto, per le quali vuoi ancora illuderti di poterle recuperare. Poi come per miracolo leggi su whatsapp questo annuncio: “La Ditta (...) è disponibile per il ritiro con deposito gratuito per 30 giorni (per poi valutare eventuale rottamazione) dei veicoli alluvionati per le zone di Meldola, Forlì e dintorni”. Che umanità! Che buon cuore! Tutti vogliono aiutare in questo orribile frangente. Cosa si capisce da quell’annuncio? Che l’auto può stare lì per 30 giorni, dopodiché si paga e eventualmente uno la può rottamare presso di loro, chissà forse pagando le spese amministrative. Quindi intanto entro i 30 giorni la lascio lì e sono libero di andarla a ritirare quando voglio.
Infatti fioccano le richieste di vendita relitto e così mi accordo con un altro autodemolitore che mi offre la modica cifra di € 400. Meglio di niente. Così avverto che passerò a ritirare l’auto. Lui per tutta risposta mi dice che devo pagare € 150 per il recupero del mezzo. Perché? Perché non faccio la demolizione presso di loro, devi pagare il servizio di recupero. Non si capiva dall'annuncio. Questo mi prende a male parole, urlandomi addosso che lui si è sporcato di fango per giorni e giorni a tutte le ore e ci deve pure rimettere? Su 200 vetture recuperate solo 5 l’hanno voluta indietro e hanno pagato senza fare storie come me. Dunque fate un po’ voi i vostri conti, 200 auto piovute dal cielo da cui recuperare tanti pezzi di ricambio (solo la mia vale € 400). Poverino, lui che si è sporcato di fango per giorni e giorni con tanta umanità e buon cuore! Il vero buon cuore l’ha avuto un giovane avvocato, Maddalena Graziani, che davvero è venuta a sporcarsi di fango nel negozio di mia moglie e prima di andarsene ha lasciato la sua disponibilità in caso di necessità in ambito legale. E subito, del tutto gratuitamente, ha avviato una corrispondenza col demolitore invitandolo a restituirmi l’auto senza pretendere alcuna somma, non essendo questa prevista in alcun modo dalla sua offerta pubblica. In caso contrario si sarebbe rivolta alle autorità competenti.
Lui risponde sostituendo la volgare arroganza con l’autocommiserazione: quale sarà mai quell’autorità che vorrà punire uno che ha lavorato per un mese in condizioni pessime, sporcandosi di fango, per venire incontro a tanti disperati. Niente da fare, proprio non vuole capire che l’operazione che gli viene contestata è quella di “pubblicità ingannevole”, un vero e proprio reato. Vista l’ostinazione e presunzione di questo signore, che senso ha a questo punto imbarcarsi in una vicenda giudiziaria con costi e tempi lunghissimi per una questione da € 150? Quindi, ancora una volta, diamogliela su, come si dice. Ma c’è anche di peggio
. Questa volta il protagonista è un altra ditta. Ebbene, l’auto di mia figlia, una Suzuki Swift di soli 3 anni, era rimasta in strada fino al 29 maggio. Mia moglie si è rivolta alla ditta sapendo che si occupava semplicemente del recupero mezzi. Nel frattempo l’assicurazione aveva trovato un autodemolitore da altra regione che l’avrebbe acquistata per € 2060. Convinti di poter disporre dell’auto depositata, quando siamo andati per recuperala non c’era più. Perché? Già trasformata in succulenti pezzi di ricambio. Tutto nella norma. Mia moglie, travolta dal fango e non molto presente a se stessa, aveva inconsapevolmente e distrattamente firmato un certificato di rottamazione. Ma si sa, la legge non ammette ignoranza. La prossima volta leggi bene quello che firmi, anche se stai affogando. Provate ad immaginare il demolitore quando ha visto questa bella suzukina (che altri avrebbero acquistato per €2060) quanta acquolina in bocca!
Qual è stato l’errore di fondo da parte nostra? Che avremmo dovuto chiamare il Comune o i Vigili Urbani e non una ditta che ovviamente fa i suoi interessi e non certo operazioni umanitarie.. Ma questi signori non erano stati invitati ad “aiutare” l’Amministrazione Comunale? E questa, quanto si è adoperata davvero per proteggere il cittadino da queste pseudo-truffe, con una informazione più capillare di quella ingannevole degli autodemolitori? Ma mi chiedo, possibile che solo a me siano capitate ben due vicende così sgradevoli? Chissà quanti altri gliel’avranno data su travolti come sono stati da un’onda di fango quando altri hanno avuto manna dal cielo? Oltre il danno, la beffa.