"Da Alea anche la tassa sul morto": la protesta di un cittadino. Alea: "Applichiamo la legge"
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A maggio 2021 è venuta a mancare una cara zia, viveva da sola a Meldola e la sua casina è rimasta tristemente vuota. Gradualmente ho messo mano a tutti gli adempimenti amministrativi, successione, trasloco, disdetta delle utenze. Comodamente, da casa, ho pertanto estinto i contratti con Hera, (gas e acqua), Enel (elettricità) e Telecom, (telefono); è stato sufficiente produrre un certificato di morte, nessun onere amministrativo. Viene il turno di Alea Ambiente, tassa rifiuti. Telefono in azienda, mi dicono che per disdire l’utenza bisogna recarsi fisicamente in ufficio e restituire i bidoni della differenziata. Chissà dove saranno finiti.. vado a cercarli.. li trovo... Ritengo la cosa comunque accettabile, in fondo i bidoni sono dell’Azienda, giusto restituirli.
Allo sportello l’operatore mi conferma che Alea Ambiente ha già ricevuto dal Comune la notizia del decesso della zia e in forza di ciò ha provveduto ad applicare la tariffa “non residenti”. “Non residenti…” sulle prime ho pensato si trattasse di una poetica definizione dell’aldilà. Ma allo sportello l’operatore, dopo aver ritirato i bidoni, mi dice che l’utenza non si può ancora estinguere perché devo dimostrare e produrre le prove di quando e come ho estinto le altre utenze e soprattutto pagare degli arretrati, di cui mi porge il bollettino. Non ho voglia di discutere, saluto, poi spedisco una bella raccomandata con la quale intimo la immediata chiusura dell’utenza e specifico che nessuno intende farsi carico di addebiti pretesi “post mortem” in nome dell’elementare principio di buon senso che i morti non producono rifiuti. Ricevo un ruvido riscontro, solo telefonico, da Alea Ambiente: la data che fa testo è quella di restituzione dei bidoni, fino a quel giorno si paga; quindi “lei faccia come crede, se la vedrà con l’esattoria”. Ne farò una battaglia legale, non già per l’importo ma per il principio. Quindi faccio a tutti una raccomandazione sulle priorità: quando morite pensate alla cassa da morto, fate testamento se volete, ma non dimenticate i bidoni di ALEA; altrimenti continuerete a pagare per l’eternità.
Claudio Servadei
La replica di Alea
In merito alla situazione presentata dal signor Servadei, Alea Ambiente sottolinea che la procedura adottata è conforme a quanto indicato sul Regolamento tariffario del bacino di competenza, il quale richiama quanto previsto dalla normativa nazionale. La tariffa corrispettiva viene infatti applicata a ogni immobile suscettibile di produrre rifiuti urbani e, in caso di morte dell’intestatario di un’utenza di igiene ambientale, diritti e oneri sull'immobile vengono automaticamente trasferiti agli eredi del defunto, o a chi lo ha a disposizione. Se entro 60 giorni dal decesso gli eredi non comunicano al gestore alcuna variazione, viene applicata all’immobile la tariffa per i “non residenti”, con il presupposto cioè, che essi continuino ad usufruire dei locali.
In particolare, poi, quando si decide di cessare l’utenza Taric, la norma (L. 147/2013) prevede che debbano essere disattivati i contratti di fornitura di luce, gas ed acqua. A seguire, l’erede (o un suo delegato) si può presentare allo sportello Alea Ambiente con la documentazione che attesta l’avvenuta chiusura di tutte le utenze, l’apposito modulo di cessazione utenza compilato e i contenitori della raccolta differenziata associati all’immobile e, senza alcun onere, provvede alla chiusura effettiva della posizione.
Naturalmente, questa azione implica il saldo di eventuali importi dovuti e non ancora corrisposti, maturati fino alla consegna dei contenitori. Alea Ambiente e i referenti della Rete clienti sono a disposizione degli utenti per rispondere a dubbi o domande e fornire chiarimenti anche in merito a situazioni specifiche, qualora necessario.