La riflessione di una studentessa: "Grazie a insegnanti e studenti, ce la stanno mettendo tutta"
Ore 8.00 del mattino. Clic. Balzani, attiva il microfono, se no non ti sentiamo. Ah già, scusi prof! Presente! Bene, adesso spegnilo. Arcate dentali che fanno a gara di sbadigli. Palpebre calanti. Gatti assonnati quasi quanto i loro padroni che si appisolano sulla tastiera del computer. Mamme sullo sfondo che mettono a posto la spesa. Cani che scorrazzando per casa staccano il cavo della connessione a Internet. I figli dei prof (i prof hanno dei figli??) che aiutano i genitori più o meno restii alla tecnologia a collegarsi. Un cucciolo di uomo che a mezzogiorno tira la sottana alla mamma (la tanto temuta prof di matematica) che sta facendo lezione online dicendo con aria sconsolata “Ho fame, quando mangiamo?” e giù tutta la classe a ridere. Dentro uno schermo di pochi centimetri, così tante storie che si intrecciano a formare una coperta patchwork che ogni giorno si rinnova. Questa è la scuola oggi. La scuola che resiste.
La scuola che anche ai suoi discepoli meno devoti fa dire “Ho voglia di tornare”. Professori che, per quanto dispiaciuti per le circostanze in cui devono svolgere il loro mestiere sacro, sono disposti a pagare il prezzo di una webcam pur di rivedere i sorrisi dei propri alunni senza mascherina. Tutti gli attori della scuola stanno facendo dei sacrifici. E che ben venga! Perché è nella fabbrica del sacrificio che si forgia il sacro. E questo i nostri ragazzi lo stanno provando per primi sulla propria pelle. Questo non vuole essere l’ennesimo pedante articolo sul dibattito “DAD sì o DAD no”, “DAD: pro e contro”. Questo vuole essere piuttosto un incoraggiamento, un ringraziamento a tutti gli insegnanti, ma soprattutto ai ragazzi, che in questo periodo ce la stanno mettendo davvero tutta per gettare ponti laddove il fiume in piena del Covid ha inondato le strade per cui eravamo soliti transitare. La DAD non è perfetta? Meno male! Sai che noia se lo fosse. Quando accendono i microfoni tutti insieme, un gran caos! Lode al caos allora. Perché è solo da lì che può nascere nuova vita. Se la videolezione è un gran caos, allora, come ci ricorda Nietzsche, ogni volto che compare sullo schermo è una stella che danza. E il mondo mai come adesso ha avuto bisogno di stelle danzanti.