"Cittadini abbandonati e costretti a vivere in una situazione di perenne di disagio e degrado"
Recita la segnalazione: "Sono diverse volte ormai che i cittadini e residenti nella zona Ex Bartoletti, adiacente a via Alesandro Volta, piu precisamente in via Nello Roncuzzi e via Pompèeo Ringressi, si sono rivolti alle istituzioni, agli uffici comunali, hanno attivato raccolte firme, chiedendo di essere ascoltati in merito alle nostre proposte di miglioramenti e riqualificazione dell'area che ad oggi soffre di un decoro poco dignitoso. Precisamente è stato chiesto di avere una manutenzione dei viali, uno svuotamento dei cestini piu frequente dato che cittadini o chi per loro gettano e abbandonano rifiuti, e si è chiesto una maggiore sorveglianza: l'area è frequentata da persone che fumano sostanze, che abusano di alcol, gettando bottiglie di vetro a terra per tutti i viali. Ma ci sono anche preservativi usati, persone che importunano i passati, senza fissa dimora che dormono su panchine o cartoni a terra. E c'è poi chi si prende la briga di imbrattare le cabine Enel presenti, le panchine, chi si nasconde per motivi futili dietro cesiupgli di erba alti come un cancello o agli alberi mai potati.
Come da anni ormai persiste l'abitudine di residenti che lasciano sul suolo pubblico i loro bidoncini Alea, e passanti pensano ben che sia il punto giusto di una discarica, aggiungendo altri rifiuti che nessuno poi toglie. Poi ci sono cani e gatti che rompono le buste del'organico, con scarti di cibo su tutto il viale. E' stata segnalata la scarsa illuminazione, come si può dimostrare nella nuova piazzetta di recente realizzazione illuminata solo da un lampioncino. Era stato chiesto di sostituire anche in questi viali (fatto solo in parte) le vecchie lampade con quelle di nuova generazione, non si sa perche ad oggi nulla neanche su questo. Io in prima persona ho inviato almeno 3 segnalazioni in un mese, chiedendo la pulizia dell'area verde, una zona completamente impraticabile dalle famiglie per l'erba molto alta: i nostri figli vedono i giochi sepolti dall'erba, lasciata nell'incuria piu totale.
Come sempre i nostri figli non possono giocare dato la presenza di vetri a terra, di panchine con cibo abbandonato. Penso che sia all'altezza di tutti capire che si tratta di una zona adiacente la stazione ferroviaria, di viali lunghi e con alberi mai potati, pieni fino alle radici che garantiscono cespugli che coprono soggetti che vogliono imboscarsi. Si è fatto tanto per la zona i portici, peccato che il fenomeno si sia semplicemente spostato dall'altra parte della rotonda. Giustissimo il contrasto in un'area critica come i Portici, ma a chiunque verrebbe in mente che a soli 200 metri un'altra area gia predisposta e con medesime caratteristiche possa diventare lo stresso porto di mare.
Più volte si è chiesto un incontro con il sindaco e vicesindaco, che alle mie e-mail non hanno mai risposto, nè come cittadino , né come consigliere del Comitato di quartiere, e neanche alle firme dei cittadini, si è rimbalzata la palla tra zone private, zone acquisite zona comunali e zone no. Di fatto, compreso lo scrivente si ritrova ad avere investito in un immobile molto costosi, perchè compratp in una situazione di stabilità del prezzo del mattone, ma ad oggi chi volesse rivendere e si dovesse affacciare da un nostro terrazzo avrebbe questo bel panorama, a far crescere i propri figli in mezzo a preservativi, vetri, persone ubriache e il resto ve lo lascio imaginare.
Concludo nella speranza dato che si parla tanto di sicurezza video sorveglianza, tutela, e considerando che non si può pensare di pattugliare in continuazione l'area, sul tavolo i cittadini avevano chiesto un area video sorvegliata con interventi di mirati al contrasto, ma questo non lo posso fare da solo ne io ne i cittadini da soli, si fa con un dialogo che è stato più volte chiesto alleiIstituzioni, al Comune di Forli, che a parte qualche risposta di qualche gentilissimo assessore tutto è rimasto in stallo. Confido nell'ottimo lavoro di quest'amministrazione comunale. Pertanto i residenti attendono un dialogo".
Marco Lijoi