"Per anni le utenze domestiche hanno finanziato la raccolta dei rifiuti delle aziende"
Secondo una stima desunta dalle fatture 2019, la mia tariffa sui rifiuti è diminuita di 60 €, pari a un -18% rispetto l’anno precedente. Questa tendenza all’interno di Gruppo Sensibile è un dato ricorrente, ma pare, comunque, una costante per moltissime famiglie. Sono molto contento che la mia bolletta si sia ridotta. È vero che me lo sono meritato! Separo con rigore, producendo una differenziata di alta qualità. Dei 5 svuotamenti a mia disposizione non ne userò più di 3. Gli scarti di cucina li composto in un angolo del giardino insieme a sfalci e potature. Per raccogliere e smaltire il mio indifferenziato ALEA non spende più di 70 € annui. Il mio organico, ovviamente, non incide sui costi, né per la raccolta, né per il suo trattamento. I ricavi della differenziata coprono i relativi costi di raccolta.
Per arrivare ai 280 € annui pagati dal mio nucleo familiare a quanto devono ammontare gli ammortamenti, i costi di amministrazione e i servizi comuni (ecocentri, spazzamento stradale, abbandoni...)? Le cause di questa situazione possono essere diverse: incentivo al compostaggio domestico troppo basso, costo delle piccole potature ancora in parte spalmato su tutte le utenze, ma c’è un motivo più importante e che la politica non ammette con favore. Sono convinto che i miei comportamenti virtuosi non siano pienamente compensati a causa del fatto che continuo a pagare per altri. Per carità, con HERA andava pure peggio, perché pagavo di più! È noto, che prima della tariffa puntuale, la ripartizione dei costi fra mondo produttivo e utenze domestiche poteva solo essere stimata.
Così gli amministratori locali decisero di dare un vantaggio economico al primo settore. In termini più crudi, per anni i cittadini hanno contribuito con le loro bollette a calmierare quelle delle aziende. Ora, buona parte del mondo produttivo forlivese si lamenta per l’elevato incremento delle tariffe. Se ciò accade è solo perché con il nuovo metodo introdotto con la gestione ALEA, la tariffa è rapportata all’effettiva produzione di rifiuti e relativa gestione. Invece di impegnarsi per un maggiore efficientamento produttivo, gli imprenditori scelgono di protestare e il mondo politico sembra assecondare una richiesta assai negativa, in quanto in contraddizione con la regola aurea secondo cui “chi più produce e più inquina, più paga”. Invece di rimborsare i cittadini che in questi anni hanno pagato anche per smaltire i rifiuti delle aziende, i nostri sindaci rischiano di commettere un grave errore in nome di un facile populismo trasversale.
Gruppo sensibile