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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Libri, ecco "Sotto le branche Verdi - Gli ultimi ghibellini"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Novità editoriale. È uscito "Sotto le branche Verdi - Gli ultimi ghibellini" racconto storico forlivese che svela per la prima volta assoluta oltre venti secoli di storia forlivese."

Lo annuncia Ivo Ragazzini autore un anno fa del "Fantasma di Riario", dove scoprì e ricostruì il luogo esatto dove fu assassinato Girolamo Riario nella nostra città.

Il libro partendo da una famosa battaglia ricordata anche da Dante avvenuta a Forlì tra francesi e guelfi inviati dal Papa per punire gli ultimi ghibellini italiani accorsi in aiuto alla nostra città, farà un salto indietro attraverso i secoli fino ad arrivare a svelare per la prima volta assoluta le vere origini di Forum Livii e chi l'aveva fondata e voluta come suo foro.

Tutti i dettagli e retroscena di quella battaglia vengono naturalmente spiegati, ma oltre la metà del testo tratta di molte cose nuove e inedite

"Questo perché i nostri avi che allora si chiamavano Guido Bonatti,Geremia Gotto, Teodorico Ordelaffi, e Guido da Montefeltro, a quei tempi sapevano ancora di chi erano figli e chi aveva fondato e inaugurato molti secoli prima Forum Livii, con una cerimonia imperiale di prim'ordine, di cui possedevano ancora molti marmi." spiega Ragazzini.

"Costoro avevano cercato di salvare con ogni mezzo la nostra memoria storica che risaliva ai tempi di Forum Livii e ai suoi monumenti e marmi favolosi che si diceva avesse avuto e tentarono di inciderlo per sempre nel monumento de' "La Crocetta" che dedicarono alla vittoria di quella battaglia e alla vera fondatrice di Forlì, che l'astrologo forlivese Bonatti fece costruire con pezzi e iscrizioni di marmi antichi di Forum Livii affinché proteggesse e difendesse la città per sempre dai suoi nemici."

"Anche perché continuiamo a fare da secoli feste come Santa Lucia e la Madonna Del Fuoco verrà spiegato per la prima volta assoluta e credo che sarà una bella sorpresa per molti." aggiunge l'autore.

"Non è un caso che questi luoghi continuarono ad essere imperiali e ghibellini ancora 30 anni dopo la morte di Federico II, di cui portiamo ancora le sue aquile sul nostro stemma cittadino, e leggendo capirete da soli perché." conclude l'autore che annuncia altre novità durante le prossime presentazioni ufficiali.

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