"La mia odissea di mesi per (non) avere i bidoni piccoli di Alea"
Ho chiesto di ricevere i bidoni piccoli perché con HERA ho fatto il porta a porta con quelli per oltre 3 anni e mi sono trovato bene. A voi sembra una richiesta troppo pretenziosa? A me no! Posso decidere a casa mia come riesco ad organizzarmi meglio? NO, purtroppo ALEA decide per me come devo organizzarmi e decide che posso avere solo quelli grandi! Lo spazio nel mio garage o cantina non ce l’ho per contenere quei giganteschi bidoni. Oltre che, anche se l’avessi avuto, non posso decidere a casa MIA se nel garage preferisco tenere il MIO motorino, le NOSTRE biciclette, la MIA auto invece dei LORO bidoni? NO, purtroppo ALEA decide per me!
Insomma i bidoni ora li ho in giardino. Grazie alla presenza dei miei e di quelli dell’altro nucleo che risiede nella bifamiliare, la nostra casa come quella di tanti altri forlivesi, si avvicina esteticamente più alla sede di un’oasi ecologica che ad una bifamiliare. Per avere i bidoni piccoli è cominciata la mia odissea. Alla consegna abbiamo rinunciato alla consegna dei bidoni grandi e fatto entrare a casa nostra la signorina che rappresentava ALEA che ha constatato che effettivamente i bidoni non potevano essere contenuti all’interno del garage o della cantina. Ha detto che avrebbe fatto la relazione e saremmo stati contattati da ALEA. Tutto ciò non è successo!
Dopo circa 30 giorni sono andato presso la loro sede, ho fatto 3 ORE DI FILA, e mi hanno detto di presentare una domanda perché dalla signorina che distribuiva i bidoni non avevano ricevuto nulla. Dopo 3 ORE di fila quindi sono solo riuscito a compilare un modulo che doveva aver compilato la loro incaricata e non ci crederete ma mi hanno ancora detto la fatidica frase: verrete contattati da ALEA. Dopo altri 30 giorni chiamo il call center, spiego tutta la situazione e sapete cosa mi dicono? Verrete contattati da ALEA!
Aspetto altri 20 giorni e richiamo il call center. Cosa mi dicono: Verrete contattati da ALEA! Adesso l’incredile: la mattina successiva la signora di ALEA mi ha chiamato. Ora, dopo aver raccontato quello che per me nel titolo ho riassunto come invadenza, parlo di quello che per me è ARROGANZA. Mi chiama la signora di ALEA che non inizialmente, ma solo durante la telefonata si è presentata ed era quella che al Palafiera avevo visto spiegare con attenzione come fare la raccolta differenziata porta a porta (che in realtà facevo già da tre anni con Hera).
Al telefono inizialmente mi sembrava che ascoltasse le motivazioni per le quali chiedevo il bidone piccolo ma appena ho terminato di parlare mi ha semplicemente detto che noi potevamo avere solo i bidoni grandi perché così è stato stabilito. Le ho risposto che secondo me l’obiettivo era una buona raccolta differenziata e non appioppare i bidoni grandi che risultavano a noi scomodi, nei quali avevamo timore che qualcuno estraneo al nostro nucleo familiare potesse inserire il rifiuto sbagliato e che avremmo dovuto per forza tenere in giardino dove esteticamente non ci piaceva. Lei al contrario di quando spiegava come raccogliere i rifiuti è stata tutt’altro che attenta alle richieste da me avanzate e mi aveva anche indisposto. Per cercare di spiegarmi ho provato a cambiare “tattica” e le ho anche chiesto dove abitasse perché volevo regalarle un LAVANDINO LARGO 2 METRI e volevo installarlo nel suo bagno. A me poco importava che a lei fosse scomodo così come ad ALEA poco importa come sia SCOMODO per me avere i bidoni grandi.
A questo punto ha anche detto che i bidoni grandi sono meglio per ragioni di sicurezza ed onestamente mi SENTITO PRESO IN GIRO. Perché anche se è vero che quelli da 120 litri si agganciano al meccanismo automatico di versamento del camion è altresì vero che quelli piccoli anche pieni non superano i limiti di peso previsti per legge. Quindi chiedo di essere ONESTI e dire che è semplicemente una scelta strategica perché ci siano meno bidoni esposti e loro possano raccogliere i rifiuti per un’area più vasta spendendo meno per la raccolta. La stessa ONESTA’ la chiedo anche perché quando le ho detto che potevano mettere rifiuti sbagliati e che poi i loro incaricati magari non avrebbero svuotato il bidone, mi ha risposto che ci sono i bidoni con la chiusura, allora le ho detto di consegnarci quelli ma mi ha detto che non li hanno!
Torno un attimo all’ARROGANZA perché nella stessa telefonata mi ha inoltre detto che potevo andare a ritirare i bidoni presso la loro sede perché non c’erano più squadre che distribuivano. Perché ARROGANZA? Perché io penso di essere stato sin dall’inizio un cittadino attento: sono andato alle riunioni da loro indette per spiegare la raccolta, ho fatto tutte le procedure da loro indicate per richiedere i bidoni piccoli, ho perso 3 ore presso la loro sede perché la loro incaricata non ha fatto la relazione, ho chiamato due volte il call center per essere contattato perchè non mi richiamavano mai e io ero senza i loro bidoni. La mia colpa qual era? Quella che loro anche se avrebbero dovuto chiamarmi non mi chiamavano mai e per questo motivo sono passati oltre 3 mesi e non avevano squadre di distribuzione in zona? Allora forse la signora ha compreso e ha inviato una squadra per consegnarmeli.
Con tutte le cose che stiamo vedendo in questi mesi con i rifiuti a Forlì, cose che NON SI ERANO MAI VISTE, occorre essere INSENSIBILI per non andare un po’ incontro alle richieste dei cittadini che si impegnano per fare bene la differenziata. Con questi atteggiamenti, non mi stupisco dell’abbandono dei rifiuti in tutte le vie della città,
che i forlivesi portino i propri bidoni in tutte le città limitrofe; che molti si sbarazzino del SECCO dentro ai bidoni di raccolta carta o plastica dei vicini; che tantissimi cittadini PARLINO MALE DI ALEA. Non solo chi ha dovuto cominciare a fare la differenziata ma ANCHE CHI LA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA LA FACEVA GIA’.
Penso che se tutta questa gente si lamenta forse il problema non è solo la gente! Invito le Amministrazioni comunali coinvolte nel progetto affinchè possano SENSIBILIZZARE Alea che possa iniziare ad ASCOLTARE e non CONTINUARE SOLO AD IMPORRE.
E’ giunto il momento di ALLEARSI CON I CITTADINI invece di trattarli come è stato fatto fino ad oggi perché il PROGETTO FUNZIONA BENE SOLO SE LA GENTE LO CONDIVIDE. Posso esprimere un sentimento? Io la differenziata l’ho sempre fatta e sono stato CONTENTO DI FARLA sia con i cassonetti gialli e azzurri per strada sia con il porta a porta di HERA. Ora il mio sentimento sta cambiando con questi atteggiamenti di ALEA sono molto meno contento di farla! Dopo le 3 ORE perse alla sede ALEA, IL TEMPO PERSO AL CALL CENTER, HO PERSO ALTRE 2 ORE per scrivere queste righe. Ma l’ho fatto perché spero che chi può incidere sulle decisioni non LEGGA CON ARROGANZA queste righe e se ne disinteressi come avvenuto per i tanti articoli quasi quotidiani di lamentela verso il servizio. Al contrario mi auguro che possa capire che ci sono dei problemi e che è bene superarli non far finta di nulla e ANDARE AVANTI IMPONENDO. Spero che qualcosa cambi, altrimenti mi auguro e VI auguro, che sia giunto il momento di SALUTARE ALEA.
Andrea Graziani